Il Decreto Scuola è legge: il 28 dicembre la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale

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Con 160 voti favorevoli e 121 voti contrari il Senato ha espresso voto di fiducia e adesso il Decreto Scuola è legge! Precedentemente approvato dalla Camera, il 3 dicembre scorso, il testo prevede norme per l’assunzione del personale scolastico, degli enti di ricerca e per i piani di abilitazione degli insegnanti. Con un post su Twitter la vice ministra all’Istruzione, Anna Ascani, dice: “Un impegno preso e mantenuto nei riguardi di chi lavora in scuole, università ed enti di ricerca. Adesso via an nuovi concorsi e al lancio di iniziative prese con responsabilità per provare a migliorare la qualità di istruzione e formazione.”

Gli altri commenti sull’approvazione del Decreto Scuola

Per il sottosegretario del Miur, Lucia Azzolina, questo è “un inizio e non un traguardo. Ora è necessario costruire una nuova visione della scuola”. Poi continua: “In meno di un trimestre abbiamo fornito alcune risposte che rappresentano una base importante per mettere più ordine nel sistema di istruzione. Le keyword fondamentali del nostro operato devono essere stabilità, innovazione sostenibile e inclusione.”

“La stabilità è fondamentale – continua Azzolina – perché se le regole che disciplinano il sistema scolastico cambiano continuamente poi diventa difficile andare avanti e fare progressi. […] Dobbiamo poi essere più inclusivi per soddisfare il criterio costituzionale d una scuola aperta a tutti.”

La soddisfazione è palese anche nel blog del M5S: “Oggi a Palazzo Madama è stato definitivamente approvato il Decreto Scuola. Il testo prevede anche l’indizione di due concorsi che porteranno a 50.000 assunzioni di docenti a tempo indeterminato. Una prova concorsuale straordinaria, che porterà all’attribuzione di 24.000 posti, sarà rivolta a chi lavora nella scuola da almeno 3 anni; altri 24.000 posti, invece, saranno assegnati attraverso un concorso ordinario.”

I maggiori dubbi sul nuovo testo legislativo arrivano dalle associazioni di docenti: “Nel decreto istruzione mancano quelle disposizioni strutturali che dovrebbero indicare come risolvere l’antico e sempre più importante fenomeno della ‘supplentite’ che annovera ancora 200.000 precari” dice Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.

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Vincenzo Schirripa

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