Martedì 25 febbraio il Senato dovrà affrontare la questione dello spacchettamento in Mi e Mur del Miur. Al riguardo sarà esaminato il disegno di legge 1664 che prevede la conversione legislativa del decreto-legge 9 gennaio 2020, n. 1, vale a dire il contenuto che aveva fissato la suddivisione del ministero scolastico in due ministeri differenti. In particolare, dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca nascono, e sono già operativi a tutti gli effetti, il Ministero dell’Istruzione (MI) e il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR).
Lucia Azzolina al Mi e Gaetano Manfredi al Miur
In seguito alle dimissioni ministeriali di Lorenzo Fioramonti, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva raccolto l’indicazione del Premier Giuseppe Conte, nominando due nuovi titolari del Miur: Lucia Azzolina al Ministero dell’Istruzione e Gaetano Manfredi al Ministero dell’Università e Ricerca.
Oltre che stabilire competenze e ambiti operativi diversi, questa duplice nomina ha anche originato una suddivisione del palazzo di Viale Trastevere, storica sede del Miur, che adesso ospita gli uffici del Mi al secondo piano e quelli del Mur al terzo piano.
La conversione del decreto legge che fissa questa divisione è stata assegnata dal 10 gennaio 2020 alla 7° commissione permanente Istruzione pubblica, Beni culturali. La disposizione di cui sopra è stata anche necessaria per permettere ai nuovi ministri, Lucia Azzolina e a Gaetano Manfredi, di poter giurare nelle mani del Capo dello Stato.
Martedì 25 febbraio il testo approda in Senato e la conversione in testo legislativo dovrà avvenire entro la data di lunedì 9 marzo 2020.
Le diverse operatività di Mi e Mur
Per quanto concerne gli ambiti operativi il Ministero dell’Istruzione deve occuparsi delle scuole di ogni ordine e grado, dal personale ai dirigenti agli studenti.
Il Ministero dell’Università e della Ricerca, invece, si occupa di università, ricerca e alta formazione coreutica e musicale.