Giovedì 5 marzo a Cagliari un centinaio di precari sono scesi in piazza uniti nella protesta contro i prossimi concorsi scuola ordinario e straordinario. I docenti in cerca di stabilizzazione si sono dati appuntamento in Piazza Garibaldi con fiaccole, cartelli, striscioni, tamburi, fischietti e hanno dato vita all’agitazione per il timore che le prove concorsuali su base nazionale li estromettano dalle cattedre sulle quali si sono seduti in questi anni. Tra le urgenze di questi giorni spicca nettamente anche la chiusura delle scuole per il Coronavirus. A tale riguardo non è escluso che gli istituti scolastici italiani possano rimanere chiusi ben oltre il 15 marzo, ma molto dipenderà anche dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria nelle ultime ore.
Le fiaccole del Lumino Day a Cagliari
In Piazza Garibaldi a Cagliari circa 100 precari si sono riuniti per dare vita alla manifestazione ‘Lumino Day‘.
“Il lavoro è a rischio per 55.000 insegnanti italiani – dice all’Ansa, Pasquale Vespa, rappresentante dell’associazione nazionale docenti per i diritti dei lavoratori – e per 5.000 docenti in Sardegna. Questi ultimi sono quelli che negli ultimi anni hanno assicurato la continuità didattica nell’isola e ora rischiano di venire scavalcati perché al concorso ordinario si stima che ci saranno un milione di candidati”.
In verità i prossimi concorsi scolastici potrebbero diventare anche un’opportunità per gli stessi insegnanti sardi, ma va considerato che questi ultimi spostarsi nelle varie regioni italiane sarebbe più sicuramente più oneroso.
Nei volantini distribuiti durante la manifestazione sono state indicate tre proposte specifiche.
1) “Istituzione del Pfa, percorso di formazione attivo, con accesso per titoli e servizio di almeno 3 anni “.
2) “Istituzione della G 36, graduatoria dei 36 mesi a scorrimento realizzata sulla base della somma dei risultati del Pfa, dei titoli culturali e di servizio”.
3) “Assegnazione del ruolo per il rispetto della dignità di coloro che, dopo anni al servizio dello Stato, oggi rappresentano una risorsa su cui investire”.
Oggi, venerdì 6 marzo, è attesa una replica nella città di Napoli con un sit-in programmato in Piazza Municipio alle 09:30.