Per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici la Legge di Bilancio sta disponendo uno stanziamento di 400 milioni di Euro. I fondi sono inseriti nella bozza approntata dal Governo e vanno sommarsi all’ammontare già previsto dall’art. 1, comma 436, della legge 145/2018: 1.100 milioni di euro per il 2019, 1.750 milioni di euro per il 2020 e 3.375 milioni di euro all’anno a partire dal 2021. In particolare, i 400 milioni di Euro in questione andranno ad aumentare il plateau finanziario dal 2021 in poi.
Aumento più basso per docenti e ATA?
Prendendo in esame le rilevazioni più recenti effettuate dall’Istat, ovvero quelle del 2018, i dipendenti del pubblico impiego sono 3.342.816.
Le risorse per i contratti dei dipendenti pubblici permettono in media un aumento retributivo di 1.129 euro l’anno per ogni lavoratore. Tuttavia, c’è da specificare che il predetto importo è da considerarsi al lordo delle trattenute fiscali e previdenziali e quindi per arrivare a determinare l’importo di aumento medio mensile bisogna sottrarre circa il 50% per un risultato finale di 40-50 euro in più.
Per quanto riguarda la Scuola l’aumento dello stipendio medio mensile potrebbe essere ancora minore, dal momento che il criterio che viene utilizzato per l’attribuzione degli aumenti consiste nell’applicare una percentuale uguale per ogni tipo di retribuzione.
Considerato che gli stipendi della Scuola sono tra i più bassi del comparto è quindi lecito aspettarsi degli aumenti inferiori rispetto ad altri tipi di lavoro del pubblico impiego.