Sulla possibilità di portare il pasto da casa a scuola il Consiglio di Stato dice Sì. In particolar modo, con la sentenza 8 aprile 2021, n. 2851, la VI Sezione del predetto organismo ha respinto un ricorso presentato dalla società appaltante del servizio mensa contro la pronuncia del Tribunale Amministrativo Regionale. Quest’ultima concedeva di fatto il diritto all’autorefezione di un’alunna, annullando di conseguenza la Circolare che aveva proibito il consumo di cibi e alimenti portati da casa presso la mensa.
La sentenza del Consiglio di Stato del 2 dicembre 2020
Una precedente sentenza del Consiglio di Stato datata 2 dicembre 2020 ha stabilito che nelle scuole primarie a tempo pieno i bambini possono consumare il pasto da casa nei locali della mensa.
In altre parole, sia coloro che consumano il pasto domestico sia coloro che consumano il pranzo servito alla mensa devono poter mangiare insieme “senza divisioni e discriminazioni, sotto il controllo dei docenti e senza oneri di vigilanza per le famiglie”.
Purtroppo succede che molte istituzioni scolastiche decidano di fare legge per conto proprio, ma durante l’orario prandiale è ideale che i ragazzi possano consumare il loro pasto insieme per accrescere e cementare fattori quali socialità, conoscenza e amicizia in un ambito diverso da quello del contesto didattico.
In verità, specialmente nell’ultimo anno, i pasti da casa erano stati vietati soprattutto per questioni di igiene correlate all’emergenza sanitaria. Infatti, portare qualcosa dall’esterno era generalmente considerata un’azione non sicura.
Quello che è importante è che all’inizio di ogni anno ogni scuola specifichi le modalità del pasto e nel redigere la circolare i dirigenti si facciano sempre guidare dal buon senso.
