Per svolgere il lavoro da casa è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto che stabilisce l’elenco dello patologie per lo smart working. Più nei dettagli il documento indica “le patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità, in presenza delle quali, fino al 28 febbraio 2022, la prestazione lavorativa è normalmente svolta, secondo la disciplina definita nei Contratti collettivi, ove presente, in modalità agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti vigenti, e specifiche attività di formazione professionale sono svolte da remoto”.
Smart Working, lista delle patologie per il lavoro da casa
Il decreto interministeriale pubblicato nella Gazzetta Ufficiale individua in maniera precisa quali sono le patologie in presenza delle quali il servizio lavorativo può essere svolto da casa.
L’elenco è il seguente:
a.1) pazienti con marcata compromissione della risposta immunitaria:
— trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
— trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro un periodo di 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);
— soggetti in attesa di trapianto d’organo;
— terapie mediche a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART);
— patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;
— immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.);
— immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);
— soggetti in dialisi e affetti da insufficienza renale cronica grave;
— pregressa splenectomia;
— AIDS con un totale di linfociti T CD4+ minore di 200cellule/µl o sulla base di giudizio clinico.
a.2) pazienti affetti da 3 o più delle seguenti patologie:
— cardiopatia ischemica;
— fibrillazione atriale;
— scompenso cardiaco;
— ictus;
— diabete mellito;
— bronco-pneumopatia ostruttiva cronica;
— epatite cronica;
— obesità.
Possono operare in modalità di smart working coloro che sono esenti alla vaccinazione per motivi sanitari e presentino almeno una delle seguenti condizioni:
— età superiore a 60 anni;
— condizioni di cui all’Allegato 2 della Circolare della Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute n. 45886 dell’8 ottobre 2021.
La presenza delle condizioni patologiche appena elencate è comprovata e certificata dal medico di base del lavoratore.