Riguardo all’insegnamento del Latino alle Scuole Medie il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, apre alla possibilità. Il responsabile del dicastero di Viale Trastevere specifica che un intervento normativo in materia si prospetterebbe difficoltoso e, per questa ragione, vuole lasciare la discrezionalità della scelta ai collegi docenti. Vediamo cosa ha detto precisamente in sede di interrogazione ad alcuni esponenti di FI.
Latino alle Scuole Medie: perché no? La scelta ai collegi docenti
Sull’argomento Latino alle Scuole Medie il ministro Bianchi ha offerto una risposta chiara ed esaustiva a un’interrogazione presentata da alcuni senatori di Forza Italia.
Sul tema in questione il numero uno del dicastero scolastico ha detto: “Non è possibile immaginare una nuova norma finalizzata alla reintroduzione dell’insegnamento del latino nelle scuole medie.“
“Tuttavia, se deliberato dai collegi dei docenti nell’ambito dell’autonomia riconosciuta alle singole scuole, può essere una scelta opportuna per valorizzare l’eredità della tradizione greca e latina, così da trasmetterla agli studenti, non soltanto come patrimonio del passato, ma come chiave di interpretazione e di lettura della contemporaneità.“
In poche parole, la strada preferenziale per reintrodurre la lingua latina nei programmi delle scuole secondarie di primo grado è quella dell’autonomia scolastica.
A tale proposito Bianchi dice: “è importante considerare che i collegi dei docenti possono, nell’ambito delle prerogative concesse dal ‘Regolamento sull’autonomia delle istituzioni scolastiche’, attivare insegnamenti e potenziare discipline, nel limite massimo del 20 per cento dell’orario delle lezioni. Alla luce di tale quadro di riferimento, si può ritenere, pertanto, che il piano triennale dell’offerta formativa delle scuole medie possa prevedere, se opportunamente deliberato, anche l’insegnamento della lingua latina“.
