Riforma Reclutamento Docenti, laurea e 60 CFU per insegnare

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La bozza della Riforma Reclutamento Docenti prevede il possesso di laurea e 60 CFU per poter insegnare nelle scuole italiane. In particolare, il disegno del decreto approntato di concerto dal Ministero dell’Istruzione e dal Ministero dell’Università prevede l’acquisizione di sessanta crediti formativi per gli aspiranti docenti e percorsi formativi dedicati per i cosiddetti precari storici. Questo cambio di modalità di assunzione dei professori delle scuole secondarie di primo e di secondo grado è uno step previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma anche una precisa volontà del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. Per il numero uno di Viale Trastevere, infatti, le attuali modalità sono obsolete e anche i concorsi a crocette devono andare in archivio.

In un futuro prossimo Laurea e 60 CFU per poter insegnare

La bozza di decreto della Riforma Reclutamento Docenti è già stata presentata ai sindacati e dopo Pasqua arriverà in sede di Consiglio dei Ministri.

Per poter insegnare il disegno di cui sopra non prevede il conseguimento di laurea apposita, ma il possesso di un titolo accademico e il conseguimento di 60 CFU, ovvero 36 in più di quelli previsti al momento che sono 24.

I suddetti crediti formativi universitari saranno sempre incentrati sulle discipline antro-psico pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche. Potranno essere acquisiti nel corso dei due anni della magistrale o nell’ultimo biennio di quella a ciclo unico.

30 dei 60 CFU potranno anche essere conseguiti all’università, di cui 15 con attività di tirocinio e, dopo il concorso, i restanti 30 dovranno arrivare con il primo anno di servizio a tempo determinato.

Per acquisire crediti formativi universitari sono poi sempre in essere le proposte di vari portali online quali ad esempio il noto centro studi Formacenter.

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Vincenzo Schirripa

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