Scuole dell’infanzia, 159 milioni per ambienti didattici innovativi

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Buone notizie per le scuole dell’infanzia. Sono disponibili 159 milioni di euro per la realizzazione di ambienti didattici innovativi. Gli istituti in questione possono fare domanda fino al 17 giugno 2022 per partecipare all’avviso “Ambienti didattici innovativi per la scuola dell’infanzia”, pubblicato sabato 28 maggio 2022 sul sito del Ministero dell’Istruzione. L’importo massimo riconoscibile a ciascun istituto è pari a 75.000 euro. Gli interventi dovranno essere necessariamente realizzati, testati e conclusi entro il 31 dicembre 2022. Le scuole interessate possono presentare i propri accedendo all’indirizzo Web http://www.istruzione.it/pon/.

Obiettivi e regioni che possono partecipare all’avviso

La finalità del bando appena nominato è quella di di promuovere l’innovazione didattica con la realizzazione di contesti didattici innovativi, di spazi ecosostenibili che possano garantire i adeguati livelli di sicurezza, accessibilità e inclusività.

Il progetto è finanziato grazie ai Fondi Strutturali Europei (PON e REACT EU), in coerenza con il PNRR; ad esso potranno aderire le scuole dell’infanzia ubicate nelle seguenti regioni:

  • Abruzzo
  • Basilicata
  • Calabria
  • Campania
  • Emilia-Romagna
  • Friuli-Venezia Giulia
  • Lazio
  • Liguria
  • Lombardia
  • Marche
  • Molise
  • Piemonte
  • Puglia
  • Sardegna
  • Sicilia
  • Toscana
  • Umbria
  • Veneto

Saranno finanziate le candidature presentate in maniera regolare fino all’esaurirsi delle risorse disponibili.

Sul sito del Ministero dell’Istruzione verranno quindi pubblicate le graduatorie regionali con l’elenco delle scuole che sono state ammesse al finanziamento.

Il commento di Patrizio Bianchi

“Con l’utilizzo strategico dei fondi strutturali europei vogliamo garantire l’innovazione del sistema scolastico, fin dai primi anni di apprendimento”, commenta il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

Il titolare del dicastero di Viale Trastevere prosegue: “Innovare la scuola significa non solo costruire nuovi edifici o aule, ma anche rimodulare e ridisegnare gli spazi interni, per consentire una didattica laboratoriale che metta al centro i nostri ragazzi, il loro successo formativo e che consenta di prevenire fenomeni come l’abbandono e la dispersione attraverso una nuova visione della scuola in cui studentesse e studenti sono protagonisti del loro apprendimento”.

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Luca Parigi

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