Aggressione alla docente, Crepet a La Stampa: “La Scuola è fallita”

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Sulla recente aggressione della docente ad Abbiategrasso lo psichiatra Paolo Crepet ha rilasciato dei commenti piuttosto aspri a La Stampa. Per Crepet, fondamentalmente, “la scuola è fallita e il ministro Valditara può stare tranquillo: il suo compito è quello del magistrato del tribunale di fallimento”. Parole dure che non mancano di far riflettere sul ruolo educativo delle istituzioni scolastiche e, prima ancora, delle famiglie.

Crepet a La Stampa: “La Scuola è fallita”

Sull’eventuale fallimento delle strategie educative di famiglie e istituti scolastici lo psichiatra Crepet dapprima tira dentro la questione i nuclei familiari e poi coinvolge le educande istituzioni.

Sul ruolo delle famiglie Crepet ha detto “I genitori hanno rinunciato ad educare i loro figli; gli fanno tutto dallo zainetto in poi”.

Riferendosi al Ministro Valditara, Crepet ha invece affermato che: “Il fallimento della scuola non è solo colpa sua, ma sua e dei tanti e delle tante che sono arrivati prima di lui”.

Il noto psichiatra ha poi dichiarato che la scuola non dovrebbe trasformarsi in un auditorio per le problematiche degli studenti: “Il problema è che molti gli danno pure retta. Così il rischio è di crescere migliaia di pirla, pronti ad andare a piagnucolare da schiere di psicoterapeuti che sono felici di avere un cliente in più.”

Praticamente non si salva nessuno. A difesa di famiglie, Mim e studenti va comunque detto che la Scuola Italiana coinvolge ogni giorno milioni di attori e che la stragrande maggioranza di essi si prodiga quotidianamente per fare in modo che essa possa funzionare nel migliore dei modi.

Fin dal suo insediamento, anzi, il ministro Valditara ha cercato di usare il pugno duro contro ogni possibile evento di bullismo e violenza e non ha mancato di inserire regole come il divieto all’uso del cellulare in classe e il risarcimento per i danni che potrebbero essere arrecati alle scuole.

Di certo non gli si può imputare come colpa la volontà di rendere le scuole delle istituzioni più umane e attente alle future aspettative dei giovani.

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Luca Parigi

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