Intelligenza Artificiale, l’allarme di Confartigianato: a rischio oltre 8 milioni di posti di lavoro

L’Intelligenza Artificiale prende sempre più campo e Confartigianato lancia l’allarme. Con l’IA sono a rischio oltre 8 milioni di posti di lavoro. Al riguardo dalla predetta associazione fanno sapere che “Sono 8,4 milioni i lavoratori italiani a rischio per effetto della diffusione dell’intelligenza artificiale. Il 36,2% del totale degli occupati subirà l’impatto delle profonde trasformazioni tecnologiche e dei processi di automazione”. Il presidente Marco Granelli inoltre aggiunge che “L’intelligenza artificiale è un mezzo, non è il fine. Non va temuta, ma governata dall’intelligenza artigiana per farne uno strumento capace di esaltare la creatività e le competenze, inimitabili, dei nostri imprenditori. Non c’è robot o algoritmo che possano copiare il sapere artigiano e simulare l’anima dei prodotti e dei servizi belli e ben fatti che rendono unico nel mondo il made in Italy“.

Percentuali di occupazioni a rischio nelle regioni italiane per l’avvento dell’Intelligenza Artificiale

Dal monitoraggio effettuato da Confartigianato è anche possibile comprendere che la maggior parte di posti di lavoro a rischio per l’avvento dell’IA è concentrata nel Centro-Nord.

A seguire la percentuale di occupazioni a rischio regione per regione:

  • Lombardia (35,2% degli occupati)
  • Lazio (32%)
  • Piemonte (27%)
  • Valle d’Aosta (27%)
  • Campania (25,3%)
  • Emilia Romagna (23,8%)
  • Liguria (23,5%)

Rapportando i dati di cui sopra con il resto dei paesi europei, a rischiare di più dei lavoratori italiani sono quelli di Germania e Francia.

Il presidente Granelli, infine, specifica l’utilizzo di robot nei processi produttivi delle aziende italiane: “Il 6,9% delle nostre piccole aziende fa utilizzo di robot, superando il 4,6% della media europea. Il 5,3% delle Piccole Medie Imprese usa sistemi di intelligenza artificiale e il 13% prevede di effettuare nel prossimo futuro investimenti nell’adozione dell’IA“.

Luca Parigi: