Oggi, lunedì 27 maggio, a Milano, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha presentato il progetto Agenda Nord, insieme al presidente Invalsi, Roberto Ricci, che ha invece ha illustrato la ricerca su cui trova fondamento l’iniziativa. In particolare, il numero uno del dicastero didattico ha annunciato la disponibilità di oltre 80mila euro per scuole con determinate difficoltà formative. Ciò andrebbe a interessare 245 istituti del Settentrione.
Il ministro Valditara presenta Agenda Nord a Milano
A seguire le parole con le quali il ministro Valditara ha presentato il progetto Agenda Nord a Milano.
“Noi partiamo dal presupposto che la scuola costituzionale è quella che mette al centro la persona e pertanto dobbiamo sviluppare una politica scolastica che metta tutti i giovani nelle condizioni di avere le medesime opportunità formative”.
“La scuola, come entità costituzionale, si prefigge l’obiettivo di centrare la sua attenzione sulla persona, mirando allo sviluppo di politiche educative che garantiscano a tutti i giovani le stesse possibilità. Tra le varie iniziative messe in campo, emerge l’importanza di ‘Agenda Sud’ un progetto che ha beneficiato di importanti investimenti e che ha già cominciato a mostrare risultati positivi”.
“L’obiettivo è di ridurre le disparità formative e lavorative tra giovani che vivono in differenti aree del paese, sottolineando l’immoralità di una nazione divisa in due per quanto riguarda l’accesso all’istruzione”.
“È stato lanciato un importante progetto per il potenziamento dell’insegnamento dell’italiano per gli alunni stranieri di prima generazione, a dimostrazione di un approccio fortemente inclusivo. L’analisi dei dati relativi alla dispersione scolastica ha evidenziato criticità soprattutto nelle scuole di periferia, non soltanto nelle aree meridionali ma anche in quelle settentrionali, con zone della città di Milano che presentano tassi di dispersione comparabili o superiori a regioni come la Sardegna e la Campania”.
“La necessità di intervenire sul sistema scolastico italiano è stata evidenziata dalle ricerche che hanno mostrato un declino degli esiti formativi delle scuole primarie. Di fronte a ciò, è stato deciso di destinare risorse significative, fino a oltre 80.000 euro per scuole con particolari difficoltà formative, e di concentrarsi su 245 scuole elementari selezionate in base a specifici criteri”.
“Il piano di riforma prevede l’introduzione di nuove pratiche didattiche, con un forte investimento nella didattica laboratoriale e innovativa. Si mira a creare un ambiente scolastico aperto e legato al territorio, incoraggiando la realizzazione di attività extracurriculari e offrendo retribuzioni aggiuntive ai docenti impegnati in attività di potenziamento”.
“Se noi vogliamo offrire a tutti i ragazzi italiani indipendentemente dalla loro origine, dalla loro ubicazione geografica e dal loro ceto sociale le stesse opportunità formative è chiaro che dobbiamo intervenire anche su quelle scuole che hanno esiti formativi preoccupanti e allora abbiamo deciso di individuare queste 245 scuole sulle quali andremo a investire oltre 34 milioni di euro e poi abbiamo deciso di individuare 20 reti di scuole dove investiremo altri 20 milioni di euro”.