Polemiche sul concorso scuola 2024: la valutazione dei titoli al centro del dibattito

Il recente concorso per la scuola secondaria, indetto con il Decreto Direttoriale n. 2575/023 del 6 dicembre 2023, sta sollevando numerose controversie nella comunità educativa italiana, con particolare attenzione alla valutazione dei titoli per la graduatoria di merito. Al centro del dibattito si trova la mancata valutazione della laurea come titolo autonomo per i candidati che hanno scelto di partecipare con l’abilitazione, una situazione che sta creando potenziali disparità tra i partecipanti e influenzando significativamente le loro prospettive di carriera.

Il concorso prevedeva diversi percorsi di accesso: per le classi di concorso della tabella A, i candidati potevano partecipare con laurea più abilitazione specifica, laurea più tre anni di servizio (con specifiche), o laurea più 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022.

Per gli ITP (Tabella B), era sufficiente l’abilitazione o il diploma di accesso (valido fino al 31 dicembre 2024). Tuttavia, il problema emerge nella fase di valutazione dei titoli. L’Allegato B al DM n. 2025 del 26 ottobre 2023, che definisce i criteri di valutazione, menziona esplicitamente la laurea più 24 CFU e l’abilitazione, ma non fa riferimento esplicito alla combinazione “laurea più tre anni di servizio”, creando ambiguità e potenziali svantaggi per alcuni candidati.

Questa situazione sta penalizzando particolarmente i candidati che hanno scelto di partecipare con l’abilitazione come titolo di accesso. Molti si trovano con punteggi inferiori rispetto alle aspettative, rischiando di non raggiungere il punteggio minimo per l’inserimento in graduatoria. La comunità educativa sta reagendo con preoccupazione, chiedendo una revisione urgente dei criteri di valutazione, chiarimenti ufficiali dal Ministero dell’Istruzione e la possibilità di presentare ricorsi amministrativi.

Il caso evidenzia la necessità di una maggiore chiarezza e equità nei processi di selezione per il personale docente. Con i cambiamenti previsti per i concorsi dal 2025, è fondamentale che le autorità competenti affrontino queste problematiche per garantire un sistema di reclutamento più trasparente e giusto. La situazione attuale del concorso scuola 2024 sottolinea l’importanza di un dialogo continuo tra il Ministero, i sindacati e i candidati. Solo attraverso una collaborazione aperta e costruttiva si potrà giungere a un sistema di reclutamento che valorizzi equamente tutti i percorsi formativi e professionali dei docenti italiani.

In conclusione, mentre il concorso procede, cresce l’attesa per possibili interventi correttivi o chiarimenti che possano ristabilire un senso di equità e trasparenza nel processo di selezione. La risoluzione di questa controversia non solo influenzerà l’esito del concorso attuale, ma potrebbe anche gettare le basi per miglioramenti significativi nei futuri processi di reclutamento nel settore dell’istruzione in Italia.

Vincenzo Schirripa: