Boom di docenti precari per il nuovo anno scolastico. Saranno circa 250.000 gli insegnanti che si sistemeranno dietro le cattedre degli istituti scolastici italiani con un contratto a tempo determinato. In verità c’è poco di nuovo perché nell’anno scolastico 2022/23 il numero è stato di 234.576 unità, in aumento rispetto all’anno precedente. Questi numeri suggeriscono che la soluzione per cercare di stabilizzare, almeno in parte, l’insegnamento in Italia è ben lungi dall’essere trovata o almeno cercata.
L’ANP una soluzione la suggerisce
Il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi (Anp), Antonello Giannelli, tramite un intervento su Sky ha rimarcato l’annoso problema dei troppi docenti precari.
Giannelli non mancato di criticare l’incapacità di gestire le procedure concorsuali con tempistiche adeguate, sottolineando che il meccanismo attuale di ricambio è totalmente insufficiente a risolvere questioni come turnover e pensionamento.
Una prima soluzione suggerita dal presidente dell’ANP è che le scuole possano avere la facoltà di assumere in via diretta i propri docenti, peraltro come succede in altri paesi.
La possibilità in questione avrebbe sicuramente due risvolti positivi: decrementare l’abnorme numero di docenti precari che oggi insegnano nelle nostre scuole e garantire una maggiore continuità didattica.
In effetti, anche per noi questa sembra una soluzione più che per un certo verso avrebbe anche il positivo effetto di diminuire il numero di insegnanti inseriti nelle corposissime graduatorie.