Sull’edilizia scolastica un dato che dovrebbe far allarmare: più della metà degli edifici scolastici italiani non ha certificazione di sicurezza. Ciò emerge da un dossier curato da Legambiente e dai dati della Camera dei deputati in grado di restituire un quadro piuttosto definito della situazione attuale. A spiccare sono certamente le criticità ma possono esserci ampi margini di miglioramento anche grazie agli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Edilizia Scolastica: oltre il 50% delle scuole italiane non ha certificazione di sicurezza
Il rapporto di Legambiente si basa sulla stima di 6.343 edifici scolastici ubicati in 93 capoluoghi di provincia e fa emergere che soltanto la metà delle strutture didattiche è in possesso delle certificazioni di sicurezza basilari.
Più nei dettagli, soltanto il 50% degli edifici ha il certificato di collaudo statico, le certificazioni di agibilità e il certificato di prevenzione incendi.
Nelle zone a maggior rischio sismico (zone 1 e 2), che includono oltre 3.000 comuni italiani, la situazione è oggettivamente critica; soltanto il 22,7% degli edifici in zona 1, ovvero nemmeno 1 su 4, è stato progettato o adeguato alla normativa antisismica, mentre nella zona 2, la ragione percentuale scende addirittura al 16,1%.
C’è poi da rimarcare che solo il 25,7% delle amministrazioni di questi territori ha realizzato verifiche di vulnerabilità sismica sui vari edifici adibiti ad attività scolastiche.
A tale riguardo, il PNRR offre importanti possibilità per migliorare la situazione dell’edilizia scolastica italiana, con stanziamenti in 3 contesti principali:
- 3,9 miliardi di euro per la ristrutturazione di oltre 2.000 scuole.
- 1,19 miliardi di euro per la sostituzione e la riqualificazione energetica
- 300 milioni di euro per il potenziamento delle infrastrutture sportive
A quest’ultimo proposito si valuta che con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza possano essere realizzati almeno 230.400 mq di nuove palestre e strutture sportive.