Bonus Befana da 100 Euro: cos’è e chi può fare richiesta

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Il Bonus Befana da 100 Euro è una misura di sostegno alle famiglie di cui ha parlato il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, nel corso di un’intervista al Messaggero. «Qualora ci fosse lo spazio, è da valutare. Ad esempio, nel decreto legislativo sulle imposte dirette è contenuto il cosiddetto Bonus Befana, un’erogazione a gennaio di 100 euro per le famiglie. Non è del tutto da escludere che, questo bonus, possa essere rivisto e anticipato nel 2024, sostanzialmente implementando le tredicesime di questo anno. Vogliamo aiutare le famiglie, soprattutto in un momento particolare dell’anno». L’emolumento prende il nome dal fatto che dovrebbe essere corrisposto nei giorni intorno all’Epifania ma non è da escludersi che possa essere anticipato nel periodo del Natale.

Requisiti per richiedere il Bonus Befana da 100 Euro

A quanto è dato di sapere fino ad ora il Bonus Befana da 100 Euro spetta soltanto ai lavoratori dipendenti in possesso dei seguenti requisiti:

  • Reddito complessivo non superiore a 28.000 euro;
  • Coniuge non separato e almeno un figlio, entrambi a carico, oppure almeno un figlio a carico nel caso in cui l’altro genitore manchi o non abbia riconosciuto il figlio;
  • Imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dipendente d’importo superiore a quello delle detrazioni spettanti.

I predetti requisiti potrebbero comunque essere rivisti nel caso in cui il Governo decida in un prossimo futuro di allargare la platea dei beneficiari.

Oltre al bonus oggetto di questo articolo pare che si anche allo studio una riduzione del secondo scaglione Irpef che potrebbe passare dal 35% al 33% per i redditi fino a 60.000 euro.

Su tale ipotesi il viceministro Leo ha detto: «Abbiamo già ridotto da quattro a tre gli scaglioni Irpef. Sicuramente questa è un’ipotesi percorribile da valutare. Sarebbe un segnale positivo e in linea con gli obiettivi della riforma fiscale. Tuttavia, è sempre necessario accompagnare queste misure con altre politiche che rafforzino il potere d’acquisto, migliorino l’accesso ai servizi e incentivino l’occupazione».

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Vincenzo Schirripa

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