
L’ultima giornata di ottobre sarà molto calda per i comparti del Pubblico Impiego. Allo sciopero del 31 ottobre 2024, proclamato per la scuola dalla Flc-Cgil e per l’intera Pubblica Amministrazione dall’USB, stanno aderendo infatti anche altre sigle del sindacalismo di base. Stefano D’Errico, segretario nazionale Unicobas, rimarca che “le ultime leggi di bilancio hanno stanziato risorse ben al di sotto dell’inflazione maturata nel triennio di riferimento, pari al 18%, con un “recupero” del solo 5,78%. In questo modo – sottolinea D’Errico – si abbatte il potere d’acquisto e noi scioperiamo affinché vengano stanziate risorse aggiuntive per rispondere all’inflazione del triennio e fare un passo verso gli stipendi europei”.
Le motivazioni Cobas dello Sciopero del 31 Ottobre 2024
Giovedì 31 ottobre 2024 Unicobas e Usb manifesteranno a Roma davanti al Ministero della Funzione Pubblica, in Largo Vidoni, a partire dalle 10:30.
Le motivazioni della protesta sono molteplici e interessano molte azioni che sono state proclamate o effettuate dal Governo Meloni, soprattutto nell’ultimo anno.
Tra le principali ragioni della protesta spiccano:
- la regionalizzazione del sistema dell’istruzione dovuta all’autonomia differenziata (gabbie salariali comprese);
- la riduzione di un anno di scuola superiore con conseguente quadriennalizzazione di tutti i percorsi, ancora in discussione, anticipata dalla sperimentazione della filiera tecnologico professionale 4+2;
- la riforma del voto di condotta;
- le nuove linee guida dell’educazione civica, finalizzate a formare gli studenti su “valori” imprenditoriali, antisolidaristici e nazionalistici;
- l’istituzione di figure intermedie che spaccano la categoria e fanno della scuola un ibrido fra azienda e caserma;
- il DDL in discussione alla Camera che mira ad introdurre il “contratto di apprendistato duale” da 15 anni fino a dopo il dottorato, con retribuzioni oggettivamente ridicole.
Per Unicobas quello dell’ultimo giorno di ottobre sarà uno sciopero generale di tutta la Pubblica Amministrazione, anche per chiedere una diminuzione delle spese militari e degli sprechi vergognosi sui lager per migranti in Albania, sulla TAV e sul ponte sullo stretto di Messina ma anche a tassare gli extra-profitti ed investire sul welfare e contro il cambio climatico.
Restando nel contesto scolastico i motivi sono quelli di avere un rinnovo contrattuale che avvicini gli stipendi del personale scolastico italiano a quelli della media Ue, decrementare il precariato, e diminuire il numero di alunni per classe.