
In tema di pensioni è allo studio un aumento di 3 mesi per maturare l’età pensionabile a partire dal 2027. L’adeguamento verrebbe fatto in funzione delle aspettative di vita: i dati Istat del 2024, infatti, fanno emergere un aumento della speranza di vita salita a 81,4 anni per gli uomini e 85,5 per le donne. Questo incremento, quindi, potrebbe portare a un adeguamento automatico dell’età pensionabile a partire dal 1° gennaio 2027, così come da modalità di aggiornamento biennale attualmente in essere.
Le nuove soglie dell’età pensionabile
Se l’incremento di 3 mesi per l’età pensionabile sarà messo in atto allora le nuove soglie per la messa a riposo dal lavoro sarebbero le seguenti:
- Pensione di vecchiaia a 67 anni e 3 mesi
- Pensione anticipata a 43 anni e un mese (42 anni e un mese per le donne).
Per chi ha è entrato nel mondo del lavoro dopo il 1° gennaio 1996, l’adeguamento verrà applicato anche alla pensione contributiva di vecchiaia, con un aumento a 71 anni e 3 mesi, a parità di requisito contributivo minimo (5 anni).
Pure la pensione anticipata contributiva subirà un duplice adeguamento: età da 64 anni e 3 mesi e contribuzione da 20 anni e 3 mesi.
Snocciolati i numeri sembra però che il Governo voglia bloccare questo nuovo adeguamento. A questo riguardo Claudio Durigon, sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ha detto: “Bloccheremo l’aumento nel 2027, lo sterilizzeremo, confermo quanto detto da me e dal ministro Giorgetti nei mesi scorsi”.