Per l’assegnazione dei compiti a casa l’Italia è oggettivamente asfissiante rispetto al resto del mondo. Gli studenti italiani, infatti, hanno un carico di lavoro domestico settimanale che sfiora le 9 ore, di gran lunga superiore alle 2 ore del mezzo della Corea del Sud. Perché questo confronto con il paese asiatico? Per il semplice motivo che se da noi il sìstema didattico continua ad arrancare, la South Korea é prima al mondo per risultati PISA.
In Italia una mole esagerata di compiti a casa
Compiti a casa sempre e comunque: nel corso degli anni la scuola italiana ha affrontato alcuni cambiamenti ma dal Dopoguerra in poi tutte le generazioni di studenti che si sono succedute nel Belpaese hanno dovuto avere a che fare con la mole spropositata di lezioni da svolgere al di fuori dell’orario scolastico.
Proprio non vogliamo cambiare, nemmeno di una virgola; continuiamo a pensare che i nostri giovani siano soggetti ad arrugginimento cerebrale e per questo imponiamo loro la massiva e forzosa oliatura dei compiti a casa.
Nei momenti di pausa dalle lezioni in presenza dovrebbero essere incentivati riposo, attività sportive, tempo di qualità da passare con la famiglia e gli amici ma sembra quasi che per i giovani italiani siano delle colpe quelle di rilassarsi, di svagarsi e di divertirsi.
A questo punto lasciamo parlare i numeri e vediamo alcuni esempi di tempo che viene settimanalmente dedicato allo studio a casa in alcuni Paesi:
- Italia: quasi 9 ore
- Germania: 5/6 ore
- Stati Uniti: meno di 5 ore
- Giappone: meno di 5 ore
- Finlandia: 4 ore
- Corea del Sud: 2 ore e mezzo
No ma continuiamo a volerle ingobbire in modo scriteriato le nuove generazioni. Dai che sennò si rilassano troppo e poi vanno in bambola.
Vi sembra che fino a oggi questo modus operandi abbia portato dei risultati positivi? A voi la risposta.
