Didattica a distanza, chiusura anche per la terza media? Il nuovo DPCM in arrivo

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Non solo scuole superiori: la didattica a distanza potrebbe essere estesa anche alla terza media. Questa è una delle ipotesi che sono state fatte circa le disposizioni incluse nel nuovo DPCM in arrivo a breve. L’idea è stata avanzata direttamente dal Presidente del Consiglio, Antonio Conte, e da un lato rappresenterebbe un compromesso accettabile per chi vuole un’ulteriore serrata degli istituti scolastici, mentre dall’altro lato una possibile soluzione per cercare di abbassare la curva dei contagi. Nei giorni scorsi la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha continuato a dichiararsi contraria alla chiusura dei plessi nazionali. La titolare del dicastero di Viale Trastevere, infatti, continua a sostenere che le scuole del Belpaese siano tra i posti più sicuri e controllati in cui i ragazzi possono stare in questo difficile periodo.

Le possibili disposizioni per la scuola del nuovo DPCM

Innanzitutto, il nuovo DPCM che potrebbe vedere la luce oggi stesso, lunedì 2 novembre, potrebbe prevedere la chiusura totale delle scuole superiori.

La DAD al 75% si è rivelata un flop dal momento che in alcune scuole la misura viene applicata in un modo, in altri istituti in un’altra maniera e in definitiva non c’è una linea univoca da seguire per tutte le scuole italiane. Oltre a questo dilagano le difficoltà logistiche e organizzative.

Quanto appena detto, quindi, si traduce nel fatto che da martedì 3 novembre tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado potrebbero fare lezione da casa, ma non potrebbero essere i soli. Tra le nuove ipotesi infatti c’è anche quella di estendere la didattica a distanza alle classi terze delle scuole medie.

Le scuole dell’infanzia, le elementari, le prime e seconde classi delle medie dovrebbero restare aperte perché c’è il serio rischio di mettere in difficoltà tanti nuclei familiari nei quali ambedue i genitori lavorano, ma le terze medie potrebbero essere incluse nel nuovo piano di didattica online poiché frequentate da 13/14enni che potrebbero stare a casa al pc da soli.

Ancora un po’ di pazienza e conosceremo quale sarà stata la scelta fatta dal Governo.

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Vincenzo Schirripa

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