Intervenuto a un convegno organizzato dalla Flc Cgil il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, si è espresso sull’annosa questione delle classi pollaio. Al riguardo, il numero uno di Viale Trastevere ha detto: “Abbiamo sicuramente un problema di aule sovraffollate, ma abbiamo anche classi in cui c’è difficoltà ad attivare le prime. Su questi è necessario lavorare con una visione più ampia e lunga”. In pratica, il titolare del dicastero didattico ha riconosciuto la problematica del sovraffollamento di varie realtà ma, allo stesso tempo, ha anche fatto emergere le difficoltà di costituzione di nuove classi per il basso tasso di natalità.
Cosa sono le cosiddette Classi Pollaio
Una classe pollaio è una classe nella quale il numero di studenti è superiore ai limiti previsti dalla normativa in vigore.
Il DPR n. 81 del 2009 stabilisce che predetti limiti sono questi:
- 26 studenti per le classi nelle scuole dell’infanzia e nelle primarie (elementari);
- 27 studenti nelle scuole secondarie di primo grado (medie);
- 30 studenti nelle scuole secondarie di secondo grado (superiori).
Fonti ministeriali di alcuni mesi fa riportavano che gli studenti costretti a seguire le lezioni nelle classi pollaio erano oltre 250.000.
A distanza di anni la questione delle classi pollaio è ancora irrisolta perché l’impressione è che catturi periodicamente l’attenzione per un paio di giorni ogni 5/6 mesi per poi finire nel dimenticatoio per altri 5 o 6.
Sicuramente è uno dei problemi principali della scuola insieme al precariato, alla fatiscenza di molti edifici scolastici e di alternative valide alla didattica frontale.
Se non altro, riguardo all’ultimo punto, lo stesso Ministro dell’Istruzione ha detto che sono in stanziamento importanti risorse per incrementare le competenze digitali dei docenti.