Stipendi Supplenti Brevi, accrediti a singhiozzo: alcuni attendono da settembre

Per gli Stipendi dei Supplenti Brevi accrediti a singhiozzo. Alcuni docenti stanno aspettando le spettanze addirittura da settembre e ciò comporta un solo commento possibile: vergogna. Ogni anno è la stessa storia con insegnanti che devono accontentarsi di incarichi di pochi mesi e per giunta neanche pagati. Ovviamente grande delusione per chi sperava di avere qualche mensilità prima di Natale. Stiamo parlando di lavoratori ligi al dovere che spesso per assicurare una buona didattica ai loro alunni devono frugarsi in tasca e magari erodere i loro risparmi. Ripetiamo: ogni anno è la stessa storia!

Pagare gli stipendi ai supplenti brevi prima di subito

Visto che questo andazzo dei mancati pagamenti stipendiali di inizio anno ai supplenti brevi si ripete con clamorosa costanza si evince facilmente che i docenti incaricati a tempo determinato devono avere gli stessi doveri degli insegnanti di ruolo ma non gli stessi diritti.

Questi lavoratori della Scuola spesso e volentieri devono pagare un affitto, macinare ogni giorno chilometri e chilometri per recarsi all’istituto dove prestano servizio, sostenere la famiglia ma non certo grazie ai “piani alti” che non corrispondono economicamente i loro sforzi e i loro sacrifici.

Il paradosso tutto “all’italiana” di questa triste vicenda è che alcuni potrebbero proteggersi con l’indennità di disoccupazione per corrispondere la quale, però, l’Inps chiede di fornire i cedolini stipendiali degli ultimi mesi per poter attivare l’istanza. 

Cioè ma di cosa parliamo? Ma stiamo scherzando? Qui siamo in presenza di un’ingiustizia assoluta che deve essere sanata al più presto e che non deve assolutamente, categoricamente, più ripetersi.

Luca Parigi: