Con il sistema degli interpelli in vigore da quest’anno scolastico l’invio Mad ha ancora senso? Scopriamo subito perché gli aspiranti docenti possono ancora inviare la messa a disposizione. Sicuramente l’invio delle autocandidature alle dirigenze scolastiche ha avuto più peso fino all’anno scorso, ma quando c’è da cercare un lavoro le strade da tentare non sono mai abbastanza e tante volte è proprio quella su cui avremmo scommesso meno che può rivelarsi una vera e propria sorpresa. Alla fine le scuole devono comunque coprire i posti vacanti e anche la messa a disposizione può giocare il suo ruolo.
Perché inviare la MAD per cercare un posto da supplente
Come abbiamo già avuto modo di vedere più volte, anche la settimana scorsa, da quest’anno i ruoli di supplenti nelle scuole italiane vengono assegnati anche con il sistema degli interpelli.
Questo significa che una volta effettuato lo scorrimento delle GaE, delle GPS e delle Graduatorie di Istituto, le scuole possono pubblicare degli specifici avvisi per comunicare che sono alla ricerca di insegnanti (ma anche di personale ATA) per talune materie.
Da quest’anno, quindi, il sistema degli interpelli precede quello della messa a disposizione ma perché allora può avere ancora senso inviare una MAD?
Procedere all’invio di una messa a disposizione può avere ancora senso perché può succedere che la pubblicazione di un interpello non sortisca i risultati sperati, che riscuota risposte non soddisfacenti, e allora le dirigenze scolastiche potrebbero tornare a valutare le autocandidature arrivate ai loro indirizzi.
Oltre a quanto detto sopra, molte scuole italiane continuano espressamente ad accettare le MAD come sistema di reclutamento per incarichi di supplenza e poi c’è sempre da dire che l’inoltro di una messa a disposizione ha un costo davvero esiguo rispetto ai risultati che potrebbe dare.
Cerchi un ruolo di supplente nella tua provincia? Prova subito a inviare una MAD!