Alla fine la nostra previsione si è avverata: Patrizio Bianchi è il Ministro dell’Istruzione del Governo Draghi. Si tratta di un incarico tecnico, ovvero di un dicastero affidato a un professionista esperto del comparto. Il professore ferrarese, infatti, ha alle spalle una robusta carriera accademica e nel 2020 ha presieduto la task force ministeriale per coordinare il rientro a scuola. A Viale Trastevere va a prendere il posto di Lucia Azzolina, una politica seria, tenace e volenterosa alla quale va riconosciuto di aver profuso il massimo impegno nella causa scolastica.
Patrizio Bianchi: breve biografia del nuovo Ministro dell’Istruzione
Patrizio Bianchi è nato a Ferrara e compirà 69 anni il 28 maggio. È un professore universitario, saggista ed economista.
L’accademico ferrarese si appresta a svolgere il ruolo di Ministro dell’Istruzione in virtù di una carriera di tutto rispetto nella quale spiccano la professione d’insegnante, incarichi dirigenziali e mansioni istituzionali.
Dopo essersi laureato in Scienze Politiche a Bologna nel 1976, con il massimo dei voti, Patrizio Bianchi decise di affinare i suoi studi a Londra con l’esimio Prof. Basil Yamey.
Nel 1980 si inserisce come ricercatore alla Facoltà di Economia dell’Università di Trento e due anni più tardi fa ritorno nella natia Emilia-Romagna per entrare all’Università di Bologna.
Nel 1986 ottiene la cattedra di Professore Associato nella medesima università emiliana e nel 1994 diviene Professore Ordinario di Politica Economica al Dipartimento di Scienze Economiche. Nel 1997 diventa “profeta in patria” andando ad insegnare nell’Università di Ferrara della quale viene nominato rettore nel 2004.
La nomina di Patrizio Bianchi a Ministro dell’Istruzione pare che soddisfi un po’ tutti gli schieramenti politici. Il dicastero di Viale Trastevere è stato sicuramente assegnato a una persona preparata, che conosce molto bene le dinamiche scolastiche e che può vantare un curriculum molto prestigioso.
