Scrutini 2021, bocciature possibili ma il Ministero invita alla linea morbida

In fase di scrutini per l’anno scolastico che sta per volgere al termine le bocciature tornano possibili, ma il Ministero dell’Istruzione invita i dirigenti scolastici a tenere una linea morbida di valutazione. Riguardo alle valutazioni di fine anno, nella nota del capo dipartimento ministeriale, Stefano Versari, si legge: “Si ritiene comunque opportuno richiamare l’attenzione sulla necessità che la valutazione degli alunni e degli studenti rifletta la complessità del processo di apprendimento maturato nel contesto dell’attuale emergenza epidemiologica. Il processo valutativo sul raggiungimento degli obiettivi di apprendimento avverrà in considerazione delle peculiarità delle attività didattiche realizzate, anche in modalità a distanza, e tenendo debito conto delle difficoltà incontrate dagli alunni e dagli studenti in relazione alle situazioni determinate dalla già menzionata situazione emergenziale, con riferimento all’intero anno scolastico.”

Scrutini 2021: bocciature possibili ma con “giudizio”

A differenza dello scorso anno nel quale venne deciso il “tutti promossi”, da quest’anno i consigli di classe potranno tornare a decidere di bocciare quegli studenti che riterranno impreparati per il passaggio all’anno successivo.

Tuttavia, dai passaggi della nota ministeriale riportata sopra si evince chiaramente il consiglio a non essere troppo severi nelle valutazioni. In sostanza, in fase di scrutini i consigli di classe dovranno ritenere ponderanti tutte le problematiche logistiche di quest’anno pesantemente condizionato dall’emergenza sanitaria.

I criteri di valutazione

La nota ministeriale riporta anche alcune linee guida per le valutazioni di fine anno. Queste le principali:

  • Voto per l’educazione civica che figurerà in pagella sia nelle scuole primarie che nelle scuole secondarie.
  • Nessuna bocciatura per gli alunni delle scuole primarie anche se insufficienti.
  • Bocciature nelle scuole secondarie con un voto di condotta insufficiente.

Il criterio della presenza alle attività didattiche per un monte ore equivalente ai 3/4 dell’anno, invece, potrà essere derogato. La deroga trova sempre origine nelle problematiche logistiche enunciate sopra che non sempre hanno permesso di poter svolgere lezioni in dad.

Vincenzo Schirripa: