Agenda 2023: obbligo scolastico fino a 18 anni, più soldi per i docenti

Sono numerose le proposte per la Scuola che sono emerse dal tavolo di lavoro dell’Agenda 2023, intitolato “Università, ricerca, scuola e innovazione digitale”. Tra le principali figurano l’obbligo scolastico dai 3 ai 18 anni, il tempo pieno, l’aumento fino alla terza cifra degli stipendi per i docenti e la gratuità dei libri di testo. Mercoledì 19 febbraio, invece, è in programma è la riunione congiunta delle Commissioni di Camera e Senato per l’audizione delle linee programmatiche del ministro Lucia Azzolina.

Partecipanti e proposte per la scuola dell’Agenda 2020/2023

Lunedì 17 febbraio si è svolto a Palazzo Chigi il tavolo di lavoro per la scuola dell’Agenda 2023.

All’incontro erano presenti:

  • Giuseppe Conte, presidente del consiglio dei Ministri
  • Lucia Azzolina, ministro dell’Istruzione
  • Gaetano Manfredi, ministro per Università e ricerca
  • Paola Pisano, ministro dell’Innovazione tecnologica e digitalizzazione).

Queste invece le delegazioni politiche:

  • Movimento 5 Stelle: Maria Laura Mantovani, Bianca Laura Granato e Paolo Lattanzio
  • Partito Democratico: Anna Ascani, Flavia Piccoli e Camilla Sgambato
  • Italia Viva: Silvia Vono e Gabriele Toccafondi
  • LeU: Loredana De Petris, Nicola Fratoianni e Nicola Stumpo

Tra le proposte avanzate spicca sicuramente il possibile aumento dell’obbligo scolastico a cominciare dall’intero ciclo della scuola dell’infanzia. Tale obbligo quindi passerebbe dal lasso di tempo 6-16 anni a quello 3-18 anni.

Nel corso dell’incontro sono stati affrontati anche temi quali la dispersione scolastica, la questione dei docenti di sostegno e l’edilizia scolastica.

La Azzolina ha commentato così la riunione: “Sono ampiamente soddisfatta di questo primo tavolo di lavoro. È la dimostrazione concreta di quanto il Governo ci tenga al sistema scolastico. Ci sono dei punti programmatici che vanno valorizzati il prima possibile quali il tema dei docenti di sostegno perché gli studenti disabili hanno priorità assoluta, hanno diritto a insegnanti specializzati e assunti, la valorizzazione delle scuole tecniche e professionali che non sono scuole di serie B. Poi la programmazione, parola spesso sconosciuta. C’è un clima sereno a costruttivo”.

Luca Parigi:

View Comments (0)