
Per il futuro Stipendio Docenti si prospetta il versamento di una tantum di 145 euro ma per ora c’è il freno ai buoni pasto. Oltre ai fondi già stanziati, sufficienti a coprire lo scatto degli stipendi di 150 euro lordi al mese in media, il governo attraverso il recente decreto Scuola ha messo in capitolo altri 240 milioni di euro per l’erogazione della suddetta una tantum.
Gli sviluppi su Piano Casa e Indennità di Trasferta
Un’altra speranza per l’incremento degli introiti dei docenti è il loro inserimento nel Piano Casa: al riguardo il ministro Giuseppe Valditara ha chiesto di includere nel piano, oltre alle giovani coppie, anche gli insegnanti che cambiano città per svolgere il loro lavoro.
Sull’assegnazione dei buoni pasto ai docenti, invece, l’Aran per adesso avrebbe poco margine di intervento: la richiesta in questione è in cima alla lista dei riconoscimenti chiesti dai sindacati, ma potrà essere assolta soltanto in fase di contrattazione integrativa.
Passando all’indennità di trasferta per i dipendenti della scuola che operano fuori sede i fondi sembrano essere pochi.
Ìn questi giorni comunque ripartirà la trattativa. I ministri Zangrillo e Valditara fanno pressione perché si arrivi a un’intesa nel più breve tempo possibile, meglio se prima della fine dell’anno.
In quest’ottica l’Aran deve mediare soprattutto con le sigle sindacali che si stanno opponendo alla firma, Cgil e Uil su tutte, e che considerano assolutamente insufficiente l’aumento del 6% delle buste paga che il rinnovo è capace di assicurare.
L’inflazione, fanno sapere i sindacati opponenti, si è divorata negli ultimi anni circa il 17% del potere di acquisto degli insegnanti.
Il problema, rincarano i sindacati, è che i docenti della scuola italiana sono tra i meno pagati in Europa. Lo conferma anche l’ultima indagine Education at a Glance 2025 dell’Ocse. Lo stipendio dei docenti italiani è minore del 15% rispetto alla media europea.