Ogni anno, verso la fine di novembre, torna a tenere banco il dibattito intorno all’opportunità di celebrare il Natale a scuola. Il punto, ovviamente, è questo: è più giusto festeggiare questa ricorrenza o rispettare la laicità degli istituti scolastici? Quest’anno a prendere una netta posizione in favore della prima opzione è stata Elena Chiorino, assessore regionale alla Scuola per il Piemonte. Con una missiva inviata a tutti i dirigenti scolastici regionali, la Chiorino ha invitato e incoraggiato i presidi a promuovere l’allestimento di presepi, di alberi natalizi e l’organizzazione di altre iniziative tematiche con la festività del 25 dicembre.
La Chiorino chiede di mantenere vive le tradizioni
Come riporta Cronacaqui Torino, nella lettera inviata ai presidi la Chiorino l’assessora ha rimarcato l’importanza di difendere e mantenere in vita l’identità culturale e le tradizioni del nostro Paese, specialmente in un periodo dell’anno molto importante come quello del Natale.
Chiaramente la missiva della Chiorino non ha mancato di originare fazioni di favorevoli e di contrari riguardo all’opportunità di celebrare il Natale a scuola. Molti dirigenti scolastici, ad esempio, per motivi anche diversi, si riservano di aderire alle indicazioni dell’assessore.
Per Simone Paiano, dirigente della scuola media “Perotti” a Torino, la scelta di allestire delle rappresentazioni della Natività dovrebbe essere concordata a livello di ogni classe, nel rispetto delle varie sensibilità religiose e sociali degli alunni. In pratica, il Natale dovrebbe essere vissuto come un momento di coralità, a prescindere dai riferimenti religiosi.
Molti genitori, invece, sono favorevoli alla proposta dell’assessore e tra questi anche anche le famiglie di bambini di religione diversa da quella cattolica. “Noi intendiamo rispettare le tradizioni altrui così come vogliamo che gli altri rispettino le nostre”, ha detto Claudia, mamma di un bambino di quinta elementare.
Di segno opposto alle indicazioni della Chiorino è sicuramente la scelta dell‘istituto “Casale” di Brindisi, dove sono stati espressamente vietati gli allestimenti dell’albero, del presepe e di altre iniziative che possano richiamare alla simbologia del Natale cristiano.
Da ora in poi è certo che il dibattito sul Natale a scuola si animerà sempre di più; alla fine potrebbe addirittura verificarsi il paradosso che una festa che dovrebbe celebrare la fratellanza tra i vari popoli possa trasformarsi in un’occasione di divisione e di diatriba.
Nell’attesa di conoscere ulteriori sviluppi sull’argomento scopriamo per ogni regione le date delle vacanze natalizie per la scuola.