Sciopero Anief 10 Dicembre 2021: tra i motivi Legge di Bilancio e obbligo vaccinale

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Sciopero Anief del 10 Dicembre 2021. Tra i principali motivi della protesta che, almeno potenzialmente, interesserà tutti i dipendenti della scuola ci sono lo schema della Legge di Bilancio e l’obbligo vaccinale. Scendendo nei dettagli i lavoratori coinvolti dallo stato di agitazione sono il corpo docente e il personale Ata ed educativo, assunti a tempo indeterminato e determinato – in servizio negli istituti scolastici ed educativi del sistema nazionale di istruzione, comprese le scuole non paritarie, i servizi educativi per l’infanzia, i centri provinciali per l’istruzione degli adulti, i sistemi regionali di istruzione e formazione professionale, e i centri regionali che perfezionano i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore.

Le ragioni dello sciopero Anief del 10 dicembre 2021

Tra le ragioni principali dello stato di protesta indetto dalla sigla sindacale ANIEF ci sono la Legge di Bilancio 2022 e l’introduzione dell’obbligo vaccinale dal prossimo 15 dicembre.

Quest’ultima, spiega il presidente Anief Marcello Pacifico, è una decisione che apre neanche alla “possibilità, prevista ad esempio per il personale sanitario” di poter destinare i lavoratori scolastici non vaccinati “ad altro compito o mansione, configurando in tal modo una palese discriminazione nei confronti del personale scolastico da valutare anche sotto il profilo della legittimità costituzionale”.

Per Pacifico la disposizione di cui sopra è ancora più irragionevole se si pensa che non è stata ideata nessuna strategia per limitare le cosiddette classi pollaio deludendo “le esigenze di una didattica realmente inclusiva, efficace e di qualità”.

Oltre a quanto abbiamo appena visto, il presidente ritiene “inaccettabile l’aumento di appena 240 milioni del Fondo unico nazionale per la valorizzazione del personale docente, previsto dalla bozza della Legge di Bilancio 2022, che rappresenta un intervento del tutto inadeguato nella misuraperaltro ridotta di 20 milioni rispetto alla formulazione iniziale, che si pensa di destinare alle retribuzioni dei dirigenti scolastici – e nella platea, considerato che il personale Ata sarebbe escluso dall’accesso a tali risorse”.

Leggi tutte le motivazioni della protesta.

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Luca Parigi

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