Dispersione scolastica sempre più bassa. In Italia, stando ai dati Invalsi, quest’anno è stato registrato il tasso di abbandono più basso dal 2019, ovvero da quando è iniziata la rilevazione di coloro che scelgono di non proseguire gli studi. Allo stato attuale delle cose il valore è di 10.5%, una ragione percentuale sempre più vicina al target del 10,2% stabilito dal PNRR per il 2025. Adesso l’obiettivo è quello di raggiungere il 9% entro il 2030.
In calo anche la dispersione implicita
Nel contesto di questo calo dell’abbandono scolastico merita una doverosa menzione anche il decremento della dispersione implicita, che interessa i giovani che terminano il percorso di studi non acquisendo le competenze fondamentali.
Il relativo tasso è del 6,6%, molto minore rispetto all’8,7% registrato nel 2023. Un dato importante che riguarda ogni zona d’Italia, con il Sud e le Isole che calano addirittura sotto il 10%.
Il rilevamento Invalsi rimarca un deciso miglioramento degli apprendimenti nel Meridione per quanto concerne le basilari discipline di italiano e Matematica.
Nella Calabria e nelle Isole, i progressi di cui stiamo parlando sono addirittura doppi rispetto a quelli registrati nel Settentrione dove comunque abita Enrico Zonta, ovvero lo studente che ha vinto la medaglia d’oro alle recenti Olimpiadi Internazionali di Matematica.
Tra le misure che hanno portato a un costante decremento della dispersione scolastica vanno sicuramente ricordate le Agende Nord e Sud messe in campo dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Tali misure sono state foraggiate con 545 milioni di euro e fin dal primo momento si sono poste la finalità di migliorare gli apprendimenti, aumentare il tempo sui banchi e fare della scuola un punto fermo per studenti e famiglie anche nel corso dei mesi estivi.
