Movimento Settimana Corta: “Due giorni di riposo per studenti e docenti come nel resto d’Europa”

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Nasce il Movimento Settimana Corta che rivendica due giorni di riposo per studenti e docenti come nel resto d’Europa. Dei vantaggi e degli svantaggi correlati all’accorciamento della settimana didattica noi ne avevamo già parlato anni fa in merito a uno degli articoli più letti del nostro sito. La finalità, come da dichiarazioni dei promotori, Christian Doni e Chiara Balduini, è quello di garantire a studenti, famiglie e lavoratori della Scuola due giorni di riposo continuativi nel fine settimana, in linea con gli standard di altri paesi europei.

Movimento Settimana Corta a Scuola: perché accorciare la settimana

Secondo Doni e Balduini questa nuova concezione della settimana didattica non comporterebbe costi supplementari ma permetterebbe, altresì, un risparmio sulle spese di gestione delle istituzioni scolastiche il sabato.

Ovviamente stiamo parlando per lo più di riscaldamento ed elettricità dal momento che le scuole sono aperte proprio nei mesi in cui c’è più bisogno di ricorrere all’illuminazione artificiale e di accendere i termosifoni.

I risparmi che ne derivano potrebbero essere quindi reinvestiti per migliorare la qualità generale dell’istruzione o magari fare acquisti per una didattica più innovativa.

“Una scuola senza sabato – aggiungono ancora i fondatori – consentirebbe di ridurre il numero di discipline giornaliere, accorpandole in maniera più frequente, garantendo tempi più distesi per lo studio e favorendo l’utilizzo di didattiche laboratoriali e innovative, anche grazie alle maggiori compresenze dei docenti e all’interdisciplinarietà.”

Insegnanti, studenti, famiglie e lavoratori della Scuola possono aderire via social al movimento iscrivendosi al gruppo “Movimento Settimana Corta” su Facebook.

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Vincenzo Schirripa

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