Per il contrasto della dispersione scolastica c’è un primo budget di 500 milioni di euro. L’impiego delle risorse sarà appannaggio di 3.200 scuole e dovrà coinvolgere più attori. A tale riguardo la Flc-Cgil ha già definito un documento di massima che indica i vari livelli di responsabilità. In linea generale, sulla base delle indicazioni del collegio dei docenti e dei consigli di istituto, e con la supervisione dei presidi, gli insegnanti dovranno approntare gli interventi e le segreterie dovranno perfezionare l’amministrazione contabile. Tuttavia, di caso in caso, non è escluso che l’utilizzo dell’ammontare possa andare a coinvolgere anche enti locali e altre realtà territoriali. Le azioni per contrastare il fenomeno dovranno essere le più orientate e verticali possibili al fine di contenere bocciature, ritardi educativi e abbandoni dei banchi. In altre parole, i soldi stanziati dovranno essere usati per cercare di limitare il più possibile i casi di insuccesso scolastico.
Dal PNRR tanti soldi contro la dispersione scolastica
Quando si parla di dispersione scolastica spesso si pensa soltanto a tutti quei ragazzi che, per un motivo o per un altro, decidono di abbandonare gli studi.
In verità il fenomeno è più ampio e riguarda anche le bocciature, i ritardi negli apprendimenti e altre criticità didattiche di vario genere.
Per limitare questo fenomeno è chiaro che debbano essere migliorati i piani formativi, l’accoglienza dei giovani all’interno delle scuole, ma è necessario attivarsi anche a livello economico e socio-assistenziale.
I soldi a disposizione non sono pochi ed è importante che vengano usati nel modo più razionale possibile al fine di avere sempre più giovani preparati e determinati a compiere il loro percorso scolastico.
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