Concorso Religione Cattolica nel 2023: proroga e requisiti

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Il concorso per insegnanti di religione cattolica si svolgerà nel 2023. Ciò almeno è quando disposto dal prossimo decreto milleproroghe nel quale figura lo slittamento di un anno per la procedura concorsuale. All’art. 1-bis, comma 1, del decreto-legge 29 ottobre 2019, n. 126, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 dicembre 2019, n. 159, sono apportate le seguenti modificazioni: a) le parole: “entro l’anno 2022” sono sostituite dalle seguenti: “entro l’anno 2023” e le parole: “negli anni scolastici dal 2021/22 al 2023/24” sono sostitute dalle seguenti: “negli anni scolastici dal 2022/23 al 2024/25”.

Requisiti per il prossimo Concorso di Religione Cattolica

Per il concorso per insegnanti di religione cattolica, in data 14 dicembre 2020 è stato siglato un accordo fra il Ministero dell’Istruzione e la CEI.

Il requisito principale per accedere alla procedura concorsuale è che i candidati siano in possesso della certificazione dell’idoneità diocesana: “è prevista la certificazione dell’idoneità diocesana di cui all’articolo 3, comma 4, della legge 18 luglio 2003, n. 186, rilasciata dal Responsabile dell’Ufficio diocesano competente nei novanta giorni antecedenti alla data di presentazione della domanda di concorso”.

In ogni modo, il predetto accordo ricorda che i posti messi a bando nella singola Regione per il “personale docente di religione cattolica, in possesso del riconoscimento di idoneità rilasciato dall’Ordinario diocesano, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione” corrispondano a quanto stabilito dall’articolo 1-bis, comma 2, del decreto-legge n. 126 del 2019″.

Oltre a questo, dei posti messi a concorso, una quota non maggiore al 50% potrà essere riservata al personale docente di religione cattolica, sempre in possesso del riconoscimento di idoneità diocesana, che abbia svolto almeno 3 anni di servizio, anche non consecutivi, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione.

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Vincenzo Schirripa

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