Nel corso di un’intervista a “Libero Quotidiano” il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, si è espresso sulle misure della riforma scolastica e sul voto in condotta. Il numero uno del dicastero scolastico ha annunciato che con un 5 scatterà la bocciatura, anche alle scuole medie, mentre con il 6 ci sarà il rinvio a settembre dello studente indisciplinato. Nel corso dell’appuntamento settembrino, l’alunno dovrà quindi cimentarsi nella stesura di un testo riflessivo e un’interrogazione sui valori costituzionali e sull’educazione civica.
Le altre misure della riforma scolastica
Il disegno di legge sulla riforma scolastica, già approvato in Senato e ora in discussione alla Camera, mira a un deciso cambiamento culturale, comportamentale ed educativo all’interno degli edifici scolastici italiani.
Una tematica molto importante di questa riforma è sicuramente il comportamento tenuto dagli studenti in classe; negli ultimi anni, purtroppo, nelle aule delle scuole italiane sono successi troppi atti deprecabili e ingiuriosi che hanno spinto chi di dovere a fissare delle regole più chiare e stringenti.
Detto del voto in condotta, gli studenti sospesi fino a due giorni dovranno necessariamente recuperare le lezioni, mentre per sospensioni da tre giorni in su verrà attivato il coinvolgimento in attività di cittadinanza solidale, scelte da ogni istituzione scolastica in un carnet di opzioni approntato dagli uffici scolastici regionali.
Con questa riforma il ministro Valditara rimarca il bisogno di affrancarsi dal modello educativo risalente ai moti del ’68, ritenuto troppo tenue, permissivo e scarso di valori imprescindibili come il riconoscimento dell’autorità del personale scolastico.
Chiaramente tutto ciò non incontra il favore della Sinistra che considera la riforma in atto come il ritorno a un modello educativo autoritario.
Una cosa è certa: negli ultimi anni di situazioni incresciose all’interno degli edifici scolastici italiani ne sono successe davvero troppe e quindi il ripristino di un po’ di ordine si rende assolutamente necessario.
Al di là di schieramenti e “partitismi” noi crediamo che questo sia un fatto oggettivo.