Graduatorie ad esaurimento, si pensa a una possibile riapertura

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Succede che potrebbe esserci una riapertura delle graduatorie ad esaurimento per la scuola. Infatti, nel corso di questa settimana, la Camera dei Deputati vaglierà con un voto l’approvazione o meno dell’emendamento con il quale la data ultima per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento verrebbe prorogata. Chiuse dall’anno 2006, le graduatorie potrebbero servire a stabilizzare nuovi docenti e a contrastare contemporaneamente il precariato e l’eccessivo ricorso ai contratti a tempo determinato. In pratica, per i tempi che corrono, questa vecchia soluzione potrebbe rivelarsi improvvisamente utile ed efficiente.

Una soluzione ideale anche dal punto di vista finanziario

Qualora l’emendamento venisse approvato tutti i docenti aventi diritto sarebbero inseriti nelle graduatorie ad esaurimento con relativi benefici riguardo una possibile assunzione.

Tra l’altro, per quanto concerne l’aspetto finanziario, la riapertura delle graduatorie ad esaurimento non comporterebbe aggravi di sorta. Nel corso degli ultimi anni, infatti, la cronica mancanza di insegnanti ha fatto nascere migliaia e migliaia di contratti a tempo determinato oltre i termini ultimi consentiti.

Questo ha causato notevoli costi per le successive richieste di risarcimento per la violazione dell’intesa quadro sul lavoro a termine (direttiva 1999/70/CE del Consiglio).

Quali insegnanti potrebbero rientrare nelle graduatorie?

La possibile riapertura delle graduatorie ad esaurimento interesserebbe anche tutti quegli insegnanti che dispongono di un’abilitazione per la classe di concorso richiesta.

Il discorso è esteso anche a queste categorie di docenti:

  • ITP (Insegnante Tecnico Pratico)
  • Insegnanti di scuole dell’infanzia e primarie con diploma magistrale conseguito entro l’anno 2001/2002 (nati nel 1983 e in precedenza).
  • Docenti già inseriti in una graduatoria di merito dei concorsi.

In altre parole, speriamo che questa soluzione possa passare dal vaglio della Camera e possa servire ad aprire nuovi spiragli occupazionali per i troppi precari della scuola.

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Vincenzo Schirripa

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