Caos Concorso Ordinario, respinti in 9 su 10: le polemiche non si placano

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È caos sul Concorso Ordinario per la Scuola Secondaria. Per la classe A22 sono stati respinti 9 candidati su 10 e questo dato la dice lunga sul confezionamento di una procedura che sta originando delusioni e polemiche a iosa. La prova scritta consiste in 50 domande a risposta multipla alle quali va risposto nel tempo massimo di 100 minuti. Chi l’ha affrontata sostiene che essa è farcita di quesiti singolari e ingannevoli, oltre che di risposte sbagliate.

L’ecatombe della classe A22 al Concorso Ordinario Scuola

Per molti candidati la prova scritta del Concorso Ordinario è fondata sul mero nozionismo e non tiene in nessuna considerazione le capacità logiche dei candidati.

In effetti, alcune domande della procedura in questione sembrano più ideali per “L’Eredità” di Rai 1 che per un concorso scolastico. Lo stesso meccanismo della domanda con più risposte rimanda immediatamente alle modalità dei quiz televisivi.

Ciò alla fine non sarebbe necessariamente un male, ma se i quesiti sono posti in maniera “oracolare” e alcuni di essi sono anche sbagliati allora è il caso che due o tre domande sulla bontà e sulla qualità dello svolgimento inizino a farsele tutti coloro che hanno preparato la prova.

Il 90% di respinti è una ragione percentuale assurda anche in considerazione del fatto che molti candidati arrivano a sostenere un concorso dopo lauree, master, specializzazioni, percorsi didattici, attività formative e iniziative personali finalizzate ad accrescere il proprio bagaglio culturale.

Molti candidati, anzi, stanno proprio insegnando in qualità di precari all’interno degli edifici scolastici e noi non vogliamo credere che lì ci siano stati messi per un’oscura estrazione a sorte.

Dietro alla cattedra ci sono stati messi perché avevano una preparazione adeguata e tutti i requisiti in regola per svolgere il nobile servizio di insegnante.

Spesso succede anche in sede di esame di Maturità che per la prova scritta di Italiano vengano proposte delle tracce pompose, farraginose, esagerate e forzatamente solenni.

Le domande di un concorso o le tracce di un esame di Stato devono essere chiare, trasparenti, definite e non cartellini del Trivial Pursuit o elucubrazioni che sembrano prese dal copione di un kolossal biblico Anni ’60 girato a Cinecittà.

Chiarezza, la Scuola deve essere (ri)fondata sulla chiarezza.

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Luca Parigi

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