Allarme pidocchi nelle scuole italiane, 50.000 studenti colpiti

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È scattato l’allarme pidocchi nelle scuole italiane. A due mesi di distanza dalla ripresa delle lezioni si stima che i giovani colpiti in questo momento siano 50.000 di età compresa tra i 2 e i 18 anni. Questo preoccupante dato è emerso da un ricerca realizzata per l’AdnKronos Salute dall’illustre pediatra di Milano Italo Farnetani, che per lo scopo si è messo in contatto con 21 colleghi di varie parti d’Italia.

I risultati dell’indagine sui pidocchi nelle scuole italiane

Alla fine non scopriamo l’acqua calda: i pidocchi nelle scuole italiane ci sono sempre stati, ma quello che semmai preoccupa è il numero di studenti che se li portano addosso.

La fascia più colpita è quella che va dai 3 agli 8 anni, ovvero quella nella quale i bambini frequentano la scuola dell’infanzia e la primaria. Sotto i 2 anni c’è una minore incidenza sia perché non tutti i bambini sotto i 24 mesi frequentano l’asilo nido, sia perché ci sono meno occasioni di contatti ravvicinati. Con l’aumentare dell’età, invece, di conseguenza aumentano anche la mobilità dei più piccoli, i momenti di gioco e le occasioni di scambio di vestiti e cappelli.

Quella che di fatto può essere considerata la “Pediculosi 2019/2020” è iniziata all’incirca nella metà di ottobre, ed è pronosticabile un ulteriore aumento del fenomeno nelle prossime settimane. Alla conclusione dell’anno scolastico i ragazzi interessati saranno stati un milione e mezzo.

Soggettivamente l’arrivo dei pidocchi viene avvertito con sensazione di prurito, arrossamenti e con la scoperta visiva dell’insetto. Per scovare l’intruso è necessario adoperare un pettine con i denti fitti e dopo una passata esaminarlo attentamente a partire dalla base. Ovviamente, se in un nucleo familiare viene scoperto un portatore è necessario che anche gli altri componenti si controllino per verificare se sono stati colpiti.

In ogni modo, sia con i classici trattamenti della nonna che con l’utilizzo di prodotti specifici, il problema tende ad arretrare e a risolversi dopo pochi giorni.

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Luca Parigi

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