Per tutti coloro che hanno lavorato nella scuola nel mese di marzo 2020 è prevista l’erogazione di un bonus di 100 Euro. L’emolumento spetta solo per le attività compiute all’interno degli edifici scolastici e non per lo smart working. Il compenso sarà erogato in base a quanto dispone l’art. 63 del D.L. 18/2020 “Cura Italia” che recita: “ai titolari di redditi di lavoro dipendente di cui all’articolo 49, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, che possiedono un reddito complessivo da lavoro dipendente dell’anno precedente di importo non superiore a 40.000 euro spetta un premio, per il mese di marzo 2020, che non concorre alla formazione del reddito, pari a 100 euro da rapportare al numero di giorni di lavoro svolti nella propria sede di lavoro nel predetto mese”.
Il compenso rapportato ai giorni di lavoro
Come si legge nell’ultima parte dell’articolo, quindi, il bonus di 100 Euro vale per l’intero mese di marzo, ma va rapportato ai giorni di lavoro effettivamente svolti.
In altri termini, tenendo conto del fatto che il mese di marzo ha 22 giorni di lavoro e che il bonus per chi ha lavorato ogni giorno di questo mese è di 100 euro, la somma che spetterà per ogni giorno lavorato dentro alla scuola sarà di 4,5 euro.
I possibili attori del sistema scolastico che possono fruire del premio sono i seguenti:
- Insegnanti che hanno lavorato a scuola fino alla data del 4 marzo
- Dirigenti che sono andati a scuola durante la chiusura delle scuole
- Personale ATA che si è recato negli istituti scolastici per lo svolgimento di mansioni indifferibili
Per quanto concerne il periodo di corresponsione, il premio dovrebbe venire versato a partire dalla retribuzione del mese di aprile e, in ogni modo, entro il termine di effettuazione delle operazioni di conguaglio di fine anno.