Rientrare nella scuola a maggio significherebbe riversare nelle strade e in aule circa 8 milioni di studenti e un milione tra insegnanti, dirigenti e operatori ATA. Il comitato scientifico ha affermato che tutto ciò sarebbe altamente rischioso e rappresenterebbe un autentico schiaffo al lockdown degli ultimi mesi. Per questo motivo è ormai certo al 99,9% che il mondo della Scuola osserverà la chiusura fino a giugno e che il nuovo anno partirà il 1° settembre. Dopo tre settimane di ripassi, nella terza decade, inizierà ufficialmente l’anno scolastico 2020/2021.
Nessun rientro neanche nella fase 2
Per quella che viene definita la fase 2 gli imperativi sono due: sicurezza e contingentare.
In virtù di ciò è ormai praticamente impensabile ipotizzare che ci possa essere un rientro negli edifici scolastici a partire dal mese di maggio. A questo punto, per il proseguimento di questo sciagurato anno scolastico, tanto vale perfezionare le attività di DAD che potrebbero sempre tornare utili in un domani.
A tale riguardo un’indagine dell’Istat ha fatto emergere che un ragazzo su 3, in Italia, non dispone di un computer o di un tablet, soprattutto nel Meridione. Il ministero dell’istruzione sta cercando di ovviare a questo problema con i seguenti stanziamenti:
- 70 milioni per l’acquisto di dispositivi elettronici da concedere in comodato d’uso alle famiglie sprovviste
- 10 milioni per il miglioramento delle piattaforme e-learning
- 5 milioni per la formazione digitale degli insegnanti
Le idee per il prossimo anno scolastico
Il nuovo anno partirà con una data univoca nell’ultima settimana di settembre.
Nella prima parte del mese gli istituti scolastici riprenderanno comunque la didattica per provare a recuperare un po’ di tempo che è stato perso nel periodo di questa grave emergenza sanitaria.
Tuttavia, resta ancora da valutare come potrebbe evolversi la situazione da qui ad allora; al momento non è da escludersi che anche le prime settimane di settembre possano essere svolte online.
3 Comments
[…] Per quanto concerne le gite scolastiche che non saranno svolte in questo anno scolastico è previsto un rimborso alle famiglie per i pacchetti già acquistati nel periodo che ha preceduto l’emergenza sanitaria. Quanto appena detto è previsto da un emendamento al Decreto Cura Italia voluto da alcuni esponenti di Italia Viva. La classe 2001 purtroppo non avrà nessuna gita di quinta superiore da ricordare, ma in questo momento ci sono realisticamente ben altre esigenze a cui pensare. Intanto sono state anche definite le strategie per il futuro prossimo della scuola per le quali pare probabile un riavvio delle lezioni in aula in data 1 settembre 2020. […]
[…] titolari dei dicasteri scolastici hanno anche parlato della chiusura dell’anno scolastico in corso. A tutt’oggi 14 Paesi del Vecchio Continente non hanno ancora deciso come svolgeranno gli […]
[…] Facendo alcuni esempi, il Comitato potrà avanzare proposte e dire la sua su temi quali l’inizio del prossimo anno scolastico, l’innovazione digitale, l’edilizia scolastica, il recruiting del personale e altro […]