Quando si concluderà il periodo della didattica a distanza a Biccari, in provincia di Foggia, le lezioni riprenderanno in una scuola nel bosco. In particolare, insegnanti e alunni si daranno appuntamento in un bosco didattico gestito dalla cooperativa Daunia Avventura. Tutto ciò sarà possibile dall’1 giugno e per i ragazzi rappresenterà, al contempo, un’assoluta novità, un bella avventura e una preziosa esperienza poli-sensoriale. Tematicamente con il luogo di svolgimento delle lezioni tra le nuove materie potrebbe esserci anche…trekking, bird watching, botanica ecc.
Lezioni dal vivo a Biccari nel bosco didattico di Daunia Avventura
Dalla data dell’1 giugno, quando verranno spenti i pc e i tablet per le lezioni di didattica a distanza, gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Roseti” potranno svolgere lezioni all’aperto nel bosco didattico locale.
“È una maniera per conciliare didattica e natura” – spiega a “Il Giornale” Mario De Angelis, della cooperativa Daunia Avventura. Oltre che gli studenti di Biccari questo progetto di scuola open air potrebbe riguardare anche classi della stessa città di Foggia.
“In questo luogo saranno svolte le classiche lezioni di italiano, matematica, inglese o scienze, ma ci sarà spazio anche per laboratori manuali, trekking e questo potrebbe servire a ricaricare i bambini che sono dovuti stare in casa per molte settimane” prosegue De Angelis.
L’operazione “scuola nel bosco” sarà completamente gratuita. Attraverso questo servizio i docenti potranno recuperare ore di lezione oppure i programmi di alcune materie potranno essere integrati con esperienze dal vivo. A tale proposito il sindaco dice: “Abbiamo già parlato con alcuni insegnanti disposti a fare lezione in modo volontario”.
Questa iniziativa assume ancora più importanza alla luce del fatto che Biccari è una località nella quale ci sono state delle difficoltà per organizzare le lezioni a distanza. “Non disponiamo di infrastrutture digitali adeguate – dice ancora il sindaco – Noi siamo ubicati in una di quelle zone dell’area interna che non vengono raggiunte dalla fibra pur avendo fatto importanti investimenti”.
