Di fronte a un potenziale rischio di chiusura le scuole paritarie hanno indotto uno sciopero per i giorni 19 e 20 maggio 2020. La comunicazione ufficiale che le lezioni saranno sospese in questi due giorni arriva da una nota delle Presidenze Nazionali di USMI e CISM, acronimi rispettivamente di Unione Superiori Maggiori d’Italia e Conferenza Italiana Superiori Maggiori. Nel testo che annuncia la protesta si legge che l’iniziativa ha come base “tutto il disagio e tutte le difficoltà che le scuole paritarie cattoliche hanno di fronte alla fatica di tante famiglie a pagare le rette, all’indebitamento di tanti istituti paritari che di fatto non sono più in grado di pagare gli stipendi degli insegnanti e del personale amministrativo. Ora tocca alla politica ma noi vogliamo e possiamo sostenerla attraverso un gesto simbolico che faccia rumore e che coinvolga tanti altri cittadini, oltre ogni schieramento, perché chi ama la scuola sa bene che questa è trasversale a tutto”.
Prima dello sciopero: il grido di allarme lanciato un mese fa
Già un mese fa le scuole paritarie cattoliche avevano palesato che le notevoli difficoltà economiche stavano seriamente ostacolando il loro operato.
In quell’occasione i rappresentanti degli ordini religiosi avevano detto che 1 scuola su 3 rischiava di chiudere entro l’inizio del prossimo anno scolastico e che molti istituti erano già con l’acqua a gola.
In mancanza di un segnale concreto da parte delle istituzioni, adesso USMI e CISM hanno deciso di elevare il tono della protesta annunciando uno sciopero per i giorni di martedì 19 e mercoledì 20 maggio. In questa doppia data ogni istituto paritario organizzerà qualche evento che possa coinvolgere gli studenti, le loro famiglie e che possa arrivare a chi di dovere.
Ovviamente gli eventi saranno organizzati sui principali social network del Web quali Facebook, Twitter e Instagram per creare una sorta di tam tam mediatico che possa contribuire ad avallare la causa dell’istruzione paritaria che a tutt’oggi sta formando 900.000 allievi e sta dando impiego a 180.000 persone.
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[…] 4.500 insegnanti precari, la data del 19 maggio ha rappresentato anche il primo dei due giorni di sciopero delle scuole paritarie. Gli istituti in questione, che al momento stanno formando circa 900.000 studenti, reclamano una […]