Tra le principali misure per la Scuola contenute nel nuovo Dpcm del 18 ottobre 2020 figurano ingressi dopo le 9 per gli studenti delle superiori e e didattica a distanza integrata. La chiara finalità è quella di cercare di smaltire il trasporto pubblico e quindi alleggerire il carico di autobus o altri mezzi adibiti al trasporto mattutino degli studenti. Le scuole, quindi, non chiudono ma ora bisogna vedere quali saranno i prossimi dati di questa emergenza epidemiologica che da qualche giorno ha ormai raggiunto la quinta cifra di positivi.
Nuovo DPCM del 18 ottobre 2020: per le superiori ingressi a scuola dopo le 9 e Dad integrata
L’intervento del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, andato in onda alle 21:30 di domenica 18 ottobre, ha sostanzialmente confermato alcune anticipazioni.
Infatti, la ministra dei Trasporti Paola de Micheli nella trasmissione “Mezz’ora in più” in onda su Rai Tre, aveva preannunciato: “non ci sarà una riduzione della quota di riempimento dei mezzi di trasporto locali, ma l’adozione di altre misure: l’ingresso scaglionato per le scuole superiori, orari differenziati per i lavoratori e un maggior ricorso allo smart working rispetto alla quota del 50% attuale”.
In altre parole, a essere maggiormente interessati dalle disposizioni del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sono i ragazzi delle scuole superiori. Gli studenti della scuola secondaria di secondo grado entreranno a scuola dopo le 9 e potranno fare sia didattica in presenza che online.
Le altre misure restrittive
Queste le altre misure dell’ultimo DPCM:
- Ristoranti aperti dalle 5 di mattina a mezzanotte
- Al ristorante per ogni tavolo potranno esserci massimo 6 persone
- Bar chiusi alle 18 qualora non venga effettuato il servizio ai tavoli
- Stop a sagre e fiere locali, ma sì a fiere di carattere nazionale
- Congressi e meeting solo online
- Vietati gli sport da contatto a livello amatoriale (allenamenti e gare) quali calcetto, pallavolo, pallanuoto ecc.
Palestre e piscine avranno una settimana per adeguarsi: “C’è stato un intenso dialogo anche il Comitato Tecnico Scientifico. […] Daremo una settimana per adeguare i protocolli e verificarne il rispetto. Se questo avverrà, non ci sarà ragione di chiudere le palestre. Altrimenti, saremo costretti a interrompere le attività nelle palestre e nelle piscine”.