Intervistato dalla Repubblica il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha detto di voler iniziare il nuovo anno con tutti gli studenti in presenza. In particolare, il suo preciso obiettivo è “riportare a settembre tutti gli studenti in aula e in sicurezza”. Il responsabile del dicastero scolastico vuole trovare una soluzione efficace anche all’annosa questione delle classi pollaio, ovvero alle aule colme di alunni. L’altro problema da risolvere al più presto è poi quello dei precari per fare in modo che la scuola possa un po’ guarire da quella supplentite che la caratterizza da anni e anni.
Le dichiarazioni del Ministro Bianchi alla Repubblica
L’auspicio è che l’anno scolastico 2021/2022 possa iniziare in una data compresa tra il 10 e il 15 settembre.
A tale riguardo il Ministro Patrizio Bianchi dice: “L’obiettivo è avere tutti gli alunni in presenza, anche quelli delle scuole superiori. Per poter raggiungere lo scopo il primo problema è quello di garantire la sicurezza per il rientro. La scuola oggi ha bisogno di certezze e noi siamo al lavoro proprio per cercare di darle. Con il decreto sostegni abbiamo già assegnato 150 milioni alle scuole per la sicurezza sanitaria. Adesso, in accordo con il generale Figliuolo, stiamo facendo ripartire le vaccinazioni per tutto il personale scolastico: siamo al 70% e quindi a settembre avremo tutti vaccinati”
Sul tema dei precari il titolare del ministero di Viale Trastevere dice: “Io non intendo fare sanatorie. Il problema però esiste e va affrontato. È chiaro che non nasce adesso e non è imputabile a questo governo. Il mio scopo è arrivare a un sistema a regime con concorsi annuali. Stiamo finendo il concorso straordinario e prima possibile avvieremo le due procedure concorsuali ordinarie già bandite. Nel prossimo decennio andranno in pensione circa 30.000 insegnanti all’anno e dovranno essere sostituiti con assunzioni a tempo indeterminato. Sui precari bisogna tener conto delle diverse situazioni: chi ha specializzazioni, chi ha già superato concorsi, chi ha in curriculum tanti anni di servizio. Porremo attenzione alle persone, riconoscendo le varie esperienze professionali, e alle esigenze degli studenti, per garantire la continuità didattica”.
Sul tema delle classi pollaio: “La riduzione del numero di studenti per ogni classe fa parte di un nuovo progetto del sistema scolastico a cui stiamo lavorando e che abbiamo già previsto nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. Le classi-pollaio sono soprattutto un problema che affligge gli istituti superiori delle grandi città. Nelle zone interne del paese e nelle aree montane abbiamo il problema opposto: non riuscire a comporre classi adeguate perché gli alunni diminuiscono a causa della denatalità. Andremo comunque verso classi ridotte progressivamente già dal prossimo anno”.