Il percorso 60 CFU previsto dal PNRR ci sarà ma è necessaria la stesura di un decreto contenente le specifiche e le indicazioni riguardanti il nuovo iter di accesso alla professione di docente. La conferma a quanto detto sopra è arrivata direttamente dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nel corso di un’intervista rilasciata la settimana scorsa al Corriere della Sera. Per ora è dato per certo il riconoscimento dei 24 CFU conseguiti entro la fine di ottobre 2022.
60 CFU, cosa conterrà il decreto
Il nuovo iter di accesso alla professione di insegnante prevede il conseguimento di una laurea magistrale, l’ottenimento di 60 crediti formativi universitari e tirocinio con prova finale abilitante.
Perché il predetto percorso possa essere riconosciuto in essere è necessario che venga promulgato un decreto contenente quanto segue:
- Contenuti e struttura dell’offerta formativa corrispondente a 60 CFU/CFA, dei quali almeno 10 di area pedagogica, comprendente attività di tirocinio diretto e indiretto non minore a 20 CFU/CFA. Per ciascun CFU/CFA di tirocinio, l’impegno in presenza nelle classi non può essere inferiore al tempo di 12 ore.
- Numero di crediti universitari o accademici riservati all’inclusione delle persone disabili
- Percentuale di presenza alle attività di formazione necessarie per l’accesso alla prova finale
- Modalità effettive di svolgimento della prova finale del percorso universitario e accademico, con prova scritta e orale.
Il costo di adesione al corso 60 CFU dovrà essere interamente sostenuto dai corsisti, ma per impedire esborsi troppo onerosi sarà stabilito un prezzo “calmierato”, ovvero un tetto massimo che le Università non potranno superare.
