Per il Rinnovo del Contratto Scuola sono stati resi effettivamente disponibili i 300 milioni di euro per gli aumenti degli stipendi. L’importo adesso sale da 100 a 124 euro. In particolar modo le risorse saranno impiegate per l’incremento della componente fissa della retribuzione del personale della scuola. Nella nota diffusa dal ministero si legge “L’obiettivo è, dopo tanti anni di immobilismo, avviare un progressivo miglioramento delle retribuzioni nel comparto scuola e sostenere specifiche politiche del personale finalizzate a rafforzare l’orientamento e a contrastare la dispersione, nell’ambito di un nuovo modello di scuola incentrato sul merito».
Il commento del ministro Valditara
Lo sblocco e la messa a disposizione dell’importante cifra per gli aumenti stipendiali ha suscitato la soddisfazione del ministro Valditara.
Il titolare del dicastero scolastico ci tiene a sottolineare come il rapporto tra il ministero di Viale Trastevere e i sindacati si sia fatto finalmente costruttivo.
Negli anni passati, infatti, le due parti erano state molte volte in divergenza su vari temi e questo ha impedito di approntare vari miglioramenti per il sistema didattico.
Quando si parla di soldi, comunque, ci possono essere le migliori intenzioni del mondo ma anche queste devono poi passare dal nullaosta del Governo e del Ministero dell’Economia e delle Finanze perché, come si suol dire, “con l’acqua non si frigge”.
Di seguito il commento del ministro Valditara.
“Abbiamo portato a compimento l’impegno che avevamo assunto in sede politica e con il personale scolastico. La valorizzazione dei lavoratori della scuola è una delle nostre missioni, perché non può esserci Merito senza Dignità, che va salvaguardata anche tramite l’incremento delle risorse destinate a migliorare le retribuzioni in tutto il comparto scuola».
«Questo risultato è il frutto di un rapporto sano fra il Governo e le Organizzazioni Sindacali, fondato su un confronto costruttivo e pragmatico: è questo che intendo come Grande Alleanza, la collaborazione fra istituzioni, parti sociali, lavoratori della scuola, studenti e famiglie».