Docenti Universitari di Lauree in Professioni Sanitarie non pagati: la notizia dalla Fp Cgil di Firenze

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Alcuni docenti universitari di lauree in professioni sanitarie non vengono pagati regolarmente e hanno da riscuotere molti arretrati. È quanto riporta il portale Ansa che a sua volta espone fedelmente la denuncia di Fp Cgil Firenze. Il sindacato dichiara che alcuni insegnanti non vedono “pagato regolarmente il loro compenso tanti che alcuni di loro devono avere arretrati per oltre 10.000 euro”.

La denuncia di Fp Cgil Firenze sui docenti universitari non pagati

In merito alla questione per la quale molti docenti universitari di corsi di laurea in professioni sanitarie non vengono pagati, il sindacato fiorentino dice:

“In virtù di protocolli di intesa tra Regione Toscana e Università, una parte dei docenti che insegnano nei corsi di laurea delle professioni sanitarie è personale dipendente di Aziende sanitarie locali (in questo caso, Usl Tc) e di Aziende ospedaliere universitarie (nella fattispecie, Careggi e Meyer) che, a seguito di una selezione interna, assume degli incarichi di docenza presso le Università per i quali spetta una regolare retribuzione. Ogni docente tiene tra le 200 e 600 ore di lezioni annue”.

Tuttavia “il quadro che emerge è invece che, a causa di non chiare ragioni che determinano uno scaricabarile tra Aziende, Università e Regione, che dovrebbe erogare i finanziamenti, questi docenti insegnano da anni nei corsi di laurea senza vedere pagato regolarmente il loro compenso. I docenti che si trovano in questa surreale situazione (alcune decine), con professionalità e dedizione, pur non essendo pagati da oltre 5 anni, hanno continuato a insegnare permettendo a tantissimi studenti di laurearsi e poter essere assunti nel sistema sanitario, che tanto ha bisogno di professionisti per garantire una sanità di qualità ai cittadini”.

“Riteniamo – termina il sindacato – che questa situazione sia inaccettabile e siamo costretti a ribadire un concetto che forse dovrebbe essere banale ma sembra che non lo sia a maggior ragione se datore lavoro è un soggetto pubblico: chi lavora deve essere pagato regolarmente. Chiediamo a tutti i soggetti coinvolti di sbloccare questa situazione indecorosa e di procedere immediatamente a corrispondere i compensi dovuti”.

Un doveroso plauso a tutti gli insegnanti che, fino adesso, per puro senso del dovere, hanno continuato a svolgere il loro ruolo di docenti anche in mancanza di un’adeguata corresponsione economica.

Fonte: Ansa

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Luca Parigi

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