Docente Tutor, unanimità di partecipazione delle scuole italiane alle nuove figure formative

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Le scuole italiane hanno risposto in massa all’introduzione del docente tutor e del docente orientatore dal prossimo anno scolastico. Secondo i dati rilasciati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, su 2.734 istituti ben 2.728, ovvero il 99,8%del totale, hanno avanzato la richiesta per introdurre tale figure formative e orientative. In tutto, dal 2023/24 negli edifici didattici nazionali saranno 52.176 i tutor e 4.252 i docenti orientatori. Un “importante risultato” sottolinea il ministro Giuseppe Valditara, che ha colto l’occasione per ringraziare i vari attori scolastici per la “volontà di investire sulla personalizzazione della formazione e sul successo formativo dei ragazzi”.

Grande riscontro di partecipazione per il docente tutor

Le scuole italiane vogliono introdurre fortemente il docente tutor.

Prendendo a riferimento i dati ministeriali spicca e quasi sorprende il completo coinvolgimento delle istituzioni scolastiche che ha superato di gran lunga l’obiettivo minimo di 37.708 tutor e 2.753 docenti orientatori da avviare all’iter di formazione.

Limitatamente all’ultimo triennio delle scuole secondarie di secondo grado, tale risultato “consentirà di avviare davvero il percorso virtuoso di personalizzazione della didattica e dell’orientamento, attraverso un supporto agli studenti e alle famiglie finalizzato a individuare e valorizzare i talenti di tutti i giovani, a operare scelte consapevoli e ponderate coerenti con le potenzialità degli studenti, mirando a ottenere la riduzione della dispersione scolastica e dell’insuccesso scolastico”.

Per rendere operative queste figure, termina il comunicato diramato dal Mim, è previsto “un finanziamento pari a 150 milioni di euro, destinati a questo scopo dal decreto ministeriale di aprile. Ulteriori risorse sono già state reperite per consentire una didattica disciplinare di supporto in orario extracurriculare, allungando così il tempo scuola”.

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Vincenzo Schirripa

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