Valutazione esterna delle scuole in Italia: cos’è e a cosa serve

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La valutazione esterna delle scuole in Italia figura nel quadro normativo determinato dall’emanazione del Regolamento sul Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione (DPR80/2013) e dalle seguenti circolari, in cui viene ribadito che il Sistema Nazionale di Valutazione valuta l’efficienza e l’efficacia del sistema educativo di istruzione e formazione (Legge 80/2013). Questo processo è finalizzato al miglioramento della qualità dell’offerta formativa, dell’insegnamento e degli apprendimenti e vuole incidere di buon grado sul fenomeno della dispersione scolastica e dell’insuccesso didattico. Oltre a questo questa valutazione viene effettuata anche allo scopo di limare gli eventuali gap tra aree geografiche.

Le 4 fasi della Valutazione esterna delle scuole in Italia

L’iter di valutazione delle istituzioni scolastiche italiane prevede complessivamente 4 fasi specifiche:

  • Autovalutazione delle scuole (RAV)
  • Valutazione esterna
  • Implementazione delle azioni di miglioramento
  • Diffusione dei risultati ottenuti tramite rendicontazione sociale

La valutazione esterna è quindi la seconda fase del processo di valutazione del Sistema Nazionale di Valutazione e mira a interrogarsi su quali interventi possano essere compiuti per migliorare un determinato contesto didattico a partire dall’analisi delle priorità e degli obiettivi di processo determinati dalla scuola nel Rapporto di Autovalutazione (prima fase).

Dal punto di vista pratico, il DPR 80/2013 definisce i Nuclei di Valutazione esterna (NEV) quali soggetti del Sistema Nazionale di Valutazione, formati da un Dirigente tecnico del contingente ispettivo, con funzioni di coordinamento, e da due esperti selezionati da INVALSI, uno interno all’istituzione scolastico e uno esterno.

Per altri informazioni inerenti la Valutazione Esterna è possibile scrivere alla mail valutazionescuole@invalsi.it o visitare il sito web di Invalsi.

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Luca Parigi

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