Docenti di sostegno confermati dalle famiglie: contrari sindacati e Cspi

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Il prossimo anno scolastico i docenti di sostegno a tempo determinato potranno essere confermati dalle famiglie. La decisione segue l’annuncio del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ed è contenuta nel DDL Semplificazioni approvato martedì scorso. Il tutto “al fine di garantire la continuità didattica degli alunni con disabilità”. Tuttavia, la scelta non trova il riscontro positivo dei sindacati e del CSPI (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione).

Perché sindacati e CSPI sono contrari alla conferma dei docenti di sostegno

Dal prossimo anno scolastico, quindi, le famiglie potranno decidere di confermare i docenti di sostegno precari per un altro anno.

Sul provvedimento in questione il segretario generale della Uil Scuola Giuseppe D’Aprile dice: “Siamo preoccupati di ciò che potrebbe accadere nelle scuole, se le famiglie potessero, senza alcun criterio di trasparenza, scegliere o individuare gli insegnanti per i propri figli. Un sistema sottoposto a vincoli e consensi, che è in netto contrasto con il nostro sistema statale e costituzionale, garante di laicità, trasparenza e pluralismo. Scegliersi i docenti equivale a trasformare l’istruzione, costituzionalmente definita quale funzione essenziale dello Stato, in un servizio che risponderebbe solo ai “desiderata” delle famiglie”.

Per la Uil Scuola andrebbe invece eliminato il numero chiuso nelle università per un più facile accesso ai corsi di specializzazione.

Il Cspi, invece, interviene in merito sottolineando due aspetti: il principio di continuità – a detta del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione – non può essere “legato” esclusivamente al singolo docente ma deve rientrare in una visione più ampia del ruolo e della missione educativa affidata all’intera comunità scolastica della quale fanno parte tutte le componenti lavorative, personale Ata incluso.

La seconda va a interessare una questione di coerenza tra il provvedimento proposto e l’impianto complessivo del DM 131/2007 (Regolamento sulle supplenze). Allo stato attuale delle cose, infatti, gli inserimenti professionali negli ambiti didattici avvengono su base oggettiva attraverso lo scorrimento delle graduatorie stilate per servizi e titoli.

“Lo schema proposto – sottolineano i membri del Cspi – vorrebbe invece introdurre una modalità di chiamata: un’assegnazione effettuata dal dirigente con l’avvallo delle famiglie, modalità contraria ai principi contenuti in tutto l’impianto normativo vigente”.

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Vincenzo Schirripa

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