Uno sciopero dei precari per il 17 marzo è stato proclamato da Sindacati Scuola Flc Cgil, Cisl, Uil, Snals Confsal e Gilda degli insegnanti. La decisione è stata presa durante una riunione delle segreterie delle predette associazioni sindacali e si sviluppa quale conseguenza di uno stato di tensione che si è venuto a creare tra le stesse sigle e la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
Il comunicato dei sindacati scolastici
Di comune accordo le associazioni sindacali scolastiche hanno giustificato lo sciopero dei precari del 17 marzo con queste parole: “Sono venute meno le condizioni per le quali erano state a suo tempo sospese le iniziative di mobilitazione. Il confronto dei giorni scorsi al Miur ha evidenziato che questa amministrazione ministeriale non è disposta al negoziato e ha respinto buona parte delle proposte che avevamo avanzato sui provvedimenti relativi ai concorsi. Il tema della precarietà va superato con accortezza politica e con misure che siano il risultato di un confronto corretto. Migliaia di persone sono in attesa di risposte concrete e rispettose del loro lavoro”.
Ancora una volta, quindi, il punto di rottura tra sindacati e Miur è rappresentato dalle procedure concorsuali. A tale riguardo la Azzolina si è opposta alle richieste di ammorbidimento delle prove adducendo che “i concorsi straordinari, in particolare, non potranno essere una sanatoria”.
La questione quindi è piuttosto chiara: la Azzolina cerca di garantire la selettività delle prove, mentre le sigle sindacale cercano di tutelare il maggior numero possibile di insegnanti precari e la loro esperienza maturata in almeno 36 mesi di servizio, che ricordiamo essere uno dei requisiti per l’accesso alla procedura straordinaria.
Oltre ai concorsi, comunque, sindacati e Miur si ritrovano a scontrarsi anche per il contratto nazionale, che ancora non è stato rinnovato, su altre modalità di reclutamento e abilitazione, e su questioni che al momento sembrano di minor conto.